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Cuadrado: “Sono contento di valere tanti milioni”

“A Firenze sto bene, Montella un maestro. Il futuro solo dopo il Mondiale”

Redazione VN

Il giocatore della Fiorentina Juan Cuadrado è stato intervistato da Luca Calamai per la Gazzetta dello Sport. Queste le sue parole:

«Cosa provo leggendo che sono diventato un giocatore che vale più di trenta milioni? E’ una sensazione strana. All’inizio guardavo certe cifre e ridevo. Mi sembrava quasi incredibile. Ora sono contento. Vuol dire che ho vinto la mia battaglia. Ma la testa non è cambiata».

In che senso?

«Sono convinto di essere solo all’inizio del mio percorso. Il vero Cuadrado non si è ancora visto in campo. Per questo motivo continuerò a lavorare con ancora più cattiveria per diventare sempre più forte».

In quale squadra giocherà il prossimo anno?

«Ho detto e lo ripeto che a Firenze sto bene. La mia famiglia sta bene. Ma comincerò a pensare al mio futuro solo dopo la Coppa. Ora sto vivendo dentro una favola».

La Colombia è la squadra-allegria.

«Ci divertiamo. Non ci sono primedonne, non ci sono gelosie. Siamo una famiglia vera».

Lei è già a tre assist e un gol.

«Ed è solo l’inizio. Montella è stato un maestro importante. Fino a qualche anno fa non avevo la stessa freddezza in fase conclusiva».

Ha dimostrato anche di saper tirare i rigori.

«Sono sempre stato bravo dal dischetto ma nella Fiorentina ci sono delle gerarchie che vanno rispettate. Stavolta ho scelto la soluzione di forza ma ho anche altre opzioni».

Ha festeggiato com una danza speciale.

«Abbiamo riproposto il video “Thriller” di Michael Jackson (VIDEO). Ogni volta che farà gol scatterà questa danza».

Ora vi aspetta il derby sudamericano contro l’Uruguay.

«Hanno eliminato l’Italia. Mi dispiace per il mio amico Aquilani. È stata una sorpresa».

A chi ha dedicato la sua prima rete in un Mondiale?

«Prima a Dio. Come sempre quando succede qualcosa di speciale nella mia vita. Poi, a mamma Marcela. Lei prega per me prima dell’inizio delle partite. E le sue preghiere funzionano».

Cosa le dice al telefono?

«Di giocare pensando che questo potrebbe essere il mio ultimo Mondiale. E che quindi devo lottare con la testa e con il cuore. Perché è un’occasione unica».