Stagione calcistica con le porte girevoli, come in certi vecchi film comici: credi di essere fuori, invece torni dentro. E viceversa. La frequenza con cui si raggruppano gli impegni e l’altalena dei risultati rimette tutto in discussione, o almeno lascia questa impressione. O questa speranza. Se la Fiorentina sfruttasse al meglio un calendario favorevole con cinque partite casalinghe di non proibitivo aspetto (Verona, Cagliari, Cesena, Parma e Chievo) contro tre sole trasferte (Juventus, Empoli, Palermo) potrebbe ancora sperare in un aggancio. Così parlerebbe l’ottimista, che è persona sempre amabile. Un qualunque allenatore direbbe, invece, che bisogna «vivere alla giornata» e «andare avanti partita dopo partita». In questa settimana la Fiorentina di partite deve disputarne tre, tutte nel suo stadio, non sempre sorridente di risultati. Il Verona è un po’ giù, la Dinamo Kiev non è mordace come si temeva, il Cagliari lo colpiscono tutti sul campo e certi suoi pessimi, inammissibili tifosi anche fuori dal campo.
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Così parlò l’ottimista. Occasione da non perdere
Stagione calcistica con le porte girevoli, come in certi vecchi film comici: credi di essere fuori, invece torni dentro. E viceversa. La frequenza con cui si raggruppano gli impegni e …
Limitandoci a questa settimana, senza allungare il collo verso l’amara Juventus che aspetta i viola a Torino mercoledì 29 aprile, l’occasione — anzi le occasioni — sono da non perdere. Ma niente sarà così facile se non sarà la Fiorentina a renderlo tale. Contro il Verona dell’amato Toni ci sarà «un ampio turn over» (altra frase estratta dal dizionario dei luoghi comuni) e questo potrebbe avvantaggiare gli avversari e ridurre le distanze. Ci vorrà pazienza, dice Montella. Pazienza, ma non troppa. Nella serata di Europa League il peggior nemico della Fiorentina potrebbe essere la Fiorentina stessa se sbaglierà atteggiamento. Ci vorrà freddezza, ma non troppa. Contro il Cagliari, che ormai è rassegnato alla retrocessione, il pericolo potrebbe venire dal regredire sull’idea perdente di essere automaticamente vittoriosi. Ci vorrà concentrazione, meglio se troppa. Dopo essersi ritrovata a Kiev la Fiorentina non potrà sbagliare le sue tre partite settimanali, soprattutto quella che conta di più. Se Gomez sarà in campo è pregato di non assistere alla partita. Se giocherà Babacar è pregato di non credere di essere già arrivato perché lo chiamano Babagol.
Sandro Picchi - Corriere Fiorentino
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