Oggi scende in campo la serie A d'Europa. Senza offesa per la Francia (che corre già per la seconda giornata) e per Italia e Germania al via tra una settimana.
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Così in Europa: oggi ripartono Premier e Liga
Oggi scende in campo la serie A d’Europa. Senza offesa per la Francia (che corre già per la seconda giornata) e per Italia e Germania al via tra una settimana. …
La Spagna ricomincia dal Real di Mourinho orfano dell'avversario storico Guardiola, l'Inghilterra dal City di Roberto Mancini che, da quando è arrivato a Manchester ha conquistato un titolo — cento giorni fa all'ultimo secondo di campionato —, una popolarità senza precedenti e un eccellente inglese che gli ha permesso di esprimere un concetto chiaro: «Lo United parte sempre come favorito per il titolo, è così da vent'anni e lo è a maggior ragione ora che è arrivato Van Persie: con Rooney costituisce una coppia d'attacco straordinaria».
L'olandese — 29 anni, 132 gol in 278 gare all'Arsenal — ha firmato ieri per la Manchester rossa fino al 2016: 24 milioni al club londinese, molti più di quelli offerti dalla Juve e dallo stesso City, soprattutto un ingaggio di 1 milione e 300 mila euro al mese. «È fantastico che un giocatore della sua qualità venga nella nostra squadra — ha gongolato Ferguson — e confidiamo che lunedì sia in grado di giocare». Oggi sei partite alle 16 (in campo anche Arsenal e Liverpool) mentre alle 18.30 c'è già il brivido di Newcastle-Tottenham, due belle sorprese dell'ultima stagione. Cominciano domani Chelsea (14.30 a Wigan) e City (ore 17 contro il Southampton del forse ex bolognese Ramirez) mentre lo United farà il monday night sul campo trappola dell'Everton.
Sembra che lo spostamento di Robin Van Persie abbia sconvolto da solo gli equilibri della Premier. Anche Roberto Di Matteo, tecnico del Chelsea campione d'Europa, è convinto che «il City resta sì favorito ma l'arrivo di Van Persie rende il Manchester United altrettanto forte». Non piange ma quasi Arsene Wenger, il coach dell'Arsenal che non vince titoli da otto anni e che ha cercato di bilanciare la partenza del cannoniere con l'arrivo di Podolski, Giroud e Cazorla. «Inutile continuare a parlarne, era una soluzione inevitabile», ha detto mogio il francese. Amarognolo l'addio a Londra di Van Persie: «Grazie Arsenal, ma ho capito che devo puntare ad altri obiettivi». Come a dire, qui non vincerò mai nulla. Se il Manchester United si ritrova un attacco magico con Rooney, Van Persie e Welbeck, Ferguson sa bene che alle loro spalle la squadra non è cresciuta molto, se mai è invecchiata. Un solo inserimento anche per il City, un nome che fa meno clamore — Jack Rodwell — ma che rappresenta uno straordinario investimento per il futuro: 21 anni e già 80 presenze all'Everton con un assaggio di nazionale. Ma nella Manchester azzurra sono convinti che il vero acquisto sia la permanenza di Tevez, per un attacco da meraviglie con Balotelli e Tevez (senza contare Dzeko se resta) all'altezza di quella dello United. Attenzione al Chelsea che, zitto zitto, è quello che ha speso di più: oltre ottanta milioni per tre giovani centrocampisti apparentemente anonimi ma destinati alla ribalta: il belga Hazard, il brasiliano Oscar e il tedesco Marin. E poi c'è Torres che vuole spaccare tutto.
La crisi ha dato una calmata anche alla Spagna del calcio. Real e Barça non hanno cambiato faccia, in compenso nessuna rivale si è palesata all'orizzonte. La brutta fine del Malaga — oggi alle 19 apre la Liga a Vigo — che doveva essere il Psg spagnolo e la concorrenza inconsistente permettono a Mourinho e al Barcellona di Vilanova di vedersela tra di loro, in patria ma anche in Europa.
«Dopo aver vinto l'ultimo titolo nazionale — è convinto Aldo Serena, opinionista ex bomber — il Real Madrid punterà soprattutto alla Champions. La sfida in Liga sarà la solita, anzi la crisi ha creato un solco ulteriore con le altre squadre». Domani Mourinho sfida il Valencia alle 19, a seguire il Barcellona ospita la Real Sociedad. Anche di notte non si sta più tranquilli: Maiorca-Espanyol si gioca alle 23.
Corriere della Sera
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