"Ci sono storie che terranno banco per anni in casa Fiorentina. Storie di talenti lasciati partire e divenuti grandi altrove. Da Piccini a Mancini, fino a Zaniolo. A parlarne è Pantaleo Corvino, in un'intervista a La Gazzetta dello Sport. Dopo essersi soffermato sul futuro di Chiesa e sui vari casi del mercato attuale, il DG viola ha spiegato le varie vicende: «Alcune storie spesso sono strumentalizzate. Piccini l’ho scoperto che aveva 12 anni e faceva l’attaccante esterno. Sono stato io a convincerlo che sarebbe stato un grande terzino. Un po’ come feci con Cassetti a Lecce. Quando sono tornato alla Fiorentina era stato ceduto al Betis». Su Mancini, poi, la querelle: «L’ho preso quando era esordiente, ma ci sono state operazione scorrette nella fase di cessione tra Perugia e Atalanta, non hanno rispettato il nostro diritto di riacquisto. Andremo in tribunale». Infine Zaniolo: «Quando sono arrivato lo avevano già ceduto alla Virtus Entella garantendosi una copertura in caso di rivendita. Cosa che è successa. Nella Fiorentina giocava e non giocava, è la dimostrazione che si può maturare in maniera inaspettata».
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Corvino /3: “Zaniolo e Mancini, vi dico la mia versione. Finanze? Quando sono arrivato…”
Il DG della Fiorentina spiega i casi del passato e parla delle strategie societarie
"Spazio alle considerazioni: «Nell’era Della Valle la strategia è sempre stata quella di programmare per crescere in maniera ambiziosa, mantenendoci nel rispetto dei giusti parametri economici» E l'Europa mancata? «Fatico a rispondere per anni in cui non c’ero, sicuramente si era usciti dai binari economici. Penso ai 72 milioni di monte stipendi, a ingaggi folli tipo Gomez. Ho avuto bisogno di un anno e mezzo di lavoro per riequilibrare la situazione. Ora che il club è sui binari giusti possiamo tornare a crescere, migliorandoci ogni sessione di mercato. Rispettare i parametri economici non vuol dire non essere ambiziosi: Firenze è una città piena di storia, cultura, è fiera. Proprio come la nostra proprietà».
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