Più che l'anti-Juventus, gli anti-Juventus. Con il 2013 e la boa della giornata numero 19 di Serie A sistemata nel weekend dell'Epifania, riparte la caccia alla volpe, pardon, zebra bianconera. Nell'era pre-Conte il 6 gennaio (e il primo mese dell'anno in generale) è risultato un appuntamento da fine del mondo (calcistico-bianconero). Un'altra vita, ora la Juventus fila veloce, in anticipo sulle altre in tutti i sensi: ha cominciato il 28 dicembre, ma doveva addirittura riprendere il 27, ma il commissario politico/tecnico ha voluto premiare i giocatori per il ribaltone di Parma ai danni del Cagliari.
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CorSera, ecco gli antiJuve
El Shaarawy, Cavani, Jovetic: unico vantaggio per impedire la fuga
Mano a mano, pallone su pallone, mentre Madama accelerava, malgrado le due sconfitte in più (Inter e Milan) rispetto alla stagione illibata 2011-2012, si apriva il dibattito su chi potesse essere l'anti-Juve, la squadra più attrezzata, più seriamente convinta/convincente nel ruolo di nemico pubblico numero 1. Le candidature, esaminate attentamente, alla fine non hanno prodotto uno sfidante credibile. Secondo Fabio Capello la più accreditata è la Roma. Non c'è unanimità, se non nel convenire che Madama può perdere lo scudetto, non le altre vincerlo. Per cui rappresentare la vera opposizione al governo juventino, è singolare più che plurale. Basta guardare la classifica dei marcatori di serie A. La Juventus non detiene neanche più il primato di Coop del gol (20 giocatori in gol nel 2011-12). Il record ora appartiene alla Fiorentina che ha tredici calciatori diversi in classifica; la capolista è seconda in compagnia del Parma (12). Eppure ha fatto il vuoto dietro di sé. Chi la può avvicinare? Non il gruppo, ma il singolo, quello che alla Juventus manca da sempre e di cui non ha mai sentito la mancanza. Ma se tornasse un periodo come quello tra fine gennaio e i primi di marzo 2012, in cui la creatura invincibile di Antonio Conte s'inceppò proprio là davanti, faticando a trasformare in gol il suo gioco asfissiante, allora gli anti-Juve potrebbero diventare decisivi.
I Grandi Attaccanti, quelli da Grandi Numeri, quelli che la Juve non ha. Gente come Stephan El Shaarawy 14 reti pallone in cresta, che sta facendo risalire il Milan. Ma se i rossoneri sono ancora lontani, il Napoli del «matador» Edinson Cavani (13), la Lazio dell'inossidabile Miroslav Klose (10) e dell'eclettico Hernanes (7) e l'Inter del «Principe» Diego Milito (8), che anche a scartamento ridotto alla fine manterrà la sua ottima media (vanta la decisiva doppietta alla Juventus nella vittoria nerazzurra di Torino, 3-1) sono più vicini.
Come la Fiorentina di Vincenzo Montella che segna in massa ma ha anche l'uomo in più (e che più): Stevan Jovetic (8). E la Roma può mandare all'attacco Erik Lamela (10), Daniel Osvaldo (9) e Francesco Totti (6). Gli anti-Juve sono agguerriti e se alle loro spalle ci fosse più solidità, allora i giochi si riaprirebbero. Prima nella classifica a punti (quella che conta), tredicesima in quella dei realizzatori. Il primo degli juventini è Fabio Quagliarella, 6 reti, tre delle quali infilate al Pescara, il 10 novembre, ultimo domicilio conosciuto come marcatore. Due mesi di astinenza, un po' il destino che capitò ad Alessandro Matri nella stagione della rinascita: l'ultima delle sue dieci reti la segnò al Milan il 25 febbraio. Poi basta. Adesso si è risvegliato a Parma con una doppietta rapinosa al Cagliari (3 in totale) prima di Natale. Perfino Pazzini, che nel Milan gioca e non gioca ne ha segnata una in più di Quagliarella, sette, come Marek Hamsik e il tanque German Denis (Atalanta).
Insomma, questo è l'unico vantaggio che le altre hanno rispetto alla Juventus, giocatori con il piede caldo, risolutori. Fino ad ora, Conte ne ha fatto a meno. E, come ha spiegato Buffon, agli attaccanti della Juventus vengono chiesti sacrificio (per la squadra) e umiltà (di accettare l'assenza di copertina come Cavani o El Shaarawy). Non tutti sarebbero capaci di indossare il cilicio e di farsi pellegrini della fede contiana. L'unica speranza per le aspiranti al trono bianconero è che i goleador di scorta della Juventus vengano meno al loro lavoro di supplenza. Allora gli anti-Juve sarebbero lì, a favorire una plausibile anti-Juve.
Corriere della Sera
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