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Corsa contro il tempo: oggi il nuovo protocollo al Ministero dello Sport

(Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Obiettivo: allenamenti collettivi dal 18 maggio, ma restano i nodi relativi alla responsabilità degli staff sanitari e alla quarantena obbligatoria

Redazione VN

La Gazzetta dello Sport si concentra sul nuovo protocollo. La mail con il nuovo documento sarà spedita questa mattina al ministero dello Sport. Gli ostacoli per la ripresa si moltiplicano, ma la ripartenza degli allenamenti dal 18 maggio è possibile. Certo è anche una corsa contro il tempo: il nuovo protocollo non serve soltanto ad aderire all’input degli scienziati, trasformato in passaggio tassativo dal ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, ma anche a fornire le indicazioni ai club e soprattutto ai loro medici sociali.

Medici

Per il comitato scientifico del governo "le misure di quarantena volontaria devono stringentemente essere rispettate sotto la responsabilità del medico sociale e del medico competente (cioè quello del lavoro, ndr)". La responsabilità penale, questa è la lettura della Federcalcio, resta quella del datore di lavoro, cioè del club.

Quarantena e Uefa

Resta poi la questione della positività e della quarantena di due settimane, questa volta obbligatoria, per tutti i contatti ravvicinati. Il tema della quarantena obbligatoria è una condizione che sarebbe anche oggetto delle preoccupazioni dell’Uefa visti gli impegni internazionali delle squadre italiane.

Variabile Giuseppe Conte

L’approvazione del decreto "rilancio" dovrebbe sbloccare anche l’agenda del premier Giuseppe Conte. Che aveva annunciato l’intenzione di affrontare la questione delle ripartenze sportive insieme con il ministro Spadafora. Si era pensato che il vertice potesse svolgersi nello scorso fine settimana, ma poi il corpo a corpo nella maggioranza sul decreto, e lo spostamento dell’approvazione, aveva chiuso ogni spazio. La variabile Conte è in effetti quella che manca alla scena. L’annuncio della scorsa settimana, accompagnato peraltro da una serie di prese di posizione della politica tutte pro ripartenza, aveva fatto crescere le possibilità di una ripresa del campionato. Anche in ragione di quanto sta succedendo all’estero fra Bundesliga, Premier e Liga. Ora, però, il muro sembra tornato decisamente molto alto.