Come in un flipper. Per il gioco, per la velocità dei passaggi, per quel continuo «dai e vai» che ha fatto girare la testa ai giocatori della Sampdoria e strappato applausi scroscianti a ogni azione. Almeno fino a un quarto d'ora dalla fine quando il gol di Gabbiadini ha dato il via al forcing finale della Sampdoria che ha finito per far tremare le gambe in campo e sugli spalti. È la Fiorentina Olé tanto bella da finire per guardarsi troppo allo specchio, per divertirsi più a nascondere il pallone agli avversari che a finalizzare una mole di gioco anche ieri raccontata dal 66% di possesso e da 642 passaggi (di cui l'89% andati a buon fine) contro i circa 300 dei doriani.
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Corriere: Viola spettacolo, ma il Franchi trema
Come in un flipper. Per il gioco, per la velocità dei passaggi, per quel continuo «dai e vai» che ha fatto girare la testa ai giocatori della Sampdoria e strappato …
Una ragnatela fittissima, costruita da una squadra tutta fosforo e qualità. A partire dal centrocampo dove Montella, dovendo rinunciare ancora a Pizarro, ha schierato il trio Mati-Aquilani-Borja Valero. Non proprio una mediana di contenimento per una squadra decisamente a trazione offensiva, senza punti di riferimento davanti e costruita per chiudere gli avversari nella propria area di rigore fino a sfinirli. Nella testa e nel fisico. Una tattica quasi perfetta, che ha avuto il solo neo di non concretizzare il predominio territoriale finendo per obbligare a quei 15 minuti di sofferenza che hanno riportato alla mente le beffe contro il Parma e il Cagliari. Ma questa volta la Fiorentina ha retto fino alla fine, portando a casa tre punti decisivi per la rincorsa alla Champions, nel giorno in cui delle prime tre in classifica solo la Juventus è riuscita a tenere il passo.
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Ernesto Poesio - Corriere Fiorentino
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