Sul Corriere Fiorentino si parla del prossimo allenatore della Fiorentina. Nella corsa a due tra Di Francesco e Pioli (con Mazzarri possibile outsider), il tecnico del Sassuolo sembra aver superato il rivale. Di Francesco ha un contratto fino al 2018 con clausola fissata a 3 milioni. La diplomazia è al lavoro, ma per ammorbidire Squinzi occorrerà trovare il sostituto (Semplici?) e un modo (forse cedendo al Sassuolo un giocatore viola) per stringersi la mano senza strascichi.
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Corriere: punti di forza e debolezza di Pioli e Di Francesco
Il favorito sembra essere il tecnico del Sassuolo. La decisione sarà presa entro fine mese
Il giornale analizza poi i punti di forza e di debolezza dei due candidati:
DI FRANCESCO
Perché sì - Ama il calcio offensivo, lancia i giovani e ha fame di successi. Dopo 5 stagioni al Sassuolo per Di Francesco sembra arrivato il tempo di fare il salto di qualità. Ha sognato la Roma, ma dopo il contatto diretto avuto con la Fiorentina pare convinto di ricominciare da Firenze, in una squadra (con Bernardeschi e Chiesa, ma anche con Borja e Vecino) perfetta per il suo amato 4-3-3. Lo stipendio non sarebbe un problema: in Emilia guadagna un milione, la metà dell'ingaggio di Pioli.
Perché no - Il calcio zemaniano è divertente, ma anche molto pericoloso. Il Sassuolo ha preso 52 gol. Tanti per una squadra di livello superiore rispetto a chi lotta per salvarsi. La poca esperienza ad alti livelli potrebbe presentare il conto a Firenze. Buffo infine che Di Francesco potrebbe ritrovarsi a dover anticipare il ritiro e giocare partite che contano già a luglio. Per un allenatore nuovo con una squadra da plasmare non sarebbe il massimo.
PIOLI
Perché sì - Ha preso applausi al Bologna, ha portato la Lazio in Champions e ricostruito l'Inter. Il suo curriculum è di tutto rispetto. Il legame con i viola poi è un valore aggiunto che lo spingerebbe verso il Franchi. Non è un mistero, infatti, che nell'estate nella quale la Fiorentina scelse Sousa, Pioli aspettò una chiamata. Piacciono il suo carattere mite e quel suo saper essere gentiluomo anche nei momenti difficili. Tatticamente non è legato a un sistema di gioco unico.
Perché no - I cinque gol presi al Franchi non sono stati il miglior spot per la sua candidatura. L'Inter è in caduta libera e la critica se l'è presa con lui per una gestione sbagliata dei cambi. Nella carriera di Pioli manca un acuto. Non a caso l'Inter cerca un un grande tecnico. A Roma fallì sul più bello (nel preliminare di Champions), a Palermo venne sconfitto nei play off di Uefa e subito esonerato mentre all'Inter, dopo un grande inizio, rischia di dover salutare senza aver inciso.
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