Questi alcuni passaggi dell'analisi di Ernesto Poesio sul Corriere Fiorentino
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Corriere: Il cuore non basta. Le sostituzioni di Montella…
Juve aiutata dalla buona sorte. I viola se la sono giocata alla pari, ma…
Alla Juventus non è di certo mancata la fortuna. Non tanto per il gol decisivo di Pirlo, figlio non della buona sorte, ma solo di una classe eccezionale, quanto nell'infortunio di Pizarro a inizio secondo tempo che ha rotto i piani di Montella, costretto a giocarsi troppo presto la sostituzione con Ambrosini. Momento decisivo, l'uscita del Pek, come lo sono stati la sostituzione al 18' della ripresa di Gomez per un inconsistente Matri e l'espulsione per doppia ammonizione di Gonzalo Rodriguez da cui è nato il gol della qualificazione bianconera. Un «destro-sinistro» che ha messo definitivamente ko la Fiorentina, troppo stanca (mentalmente e fisicamente) per poter provare ad agguantare almeno i supplementari. Anche le scelte di Montella però non hanno convinto. Se l'azzardo della formazione iniziale, con Cuadrado terzino destro per bloccare Asamoah e Borja Valero sulla trequarti, aveva portato i viola a un passo dal gol in un primo tempo giocato alla grande, le sostituzioni della ripresa hanno finito per frenare definitivamente la possibile reazione dei suoi. L'ingresso di Roncaglia al posto di Ilicic, due secondi dopo la rete di Pirlo, la scelta di mantenere la difesa a quattro con terzino bloccato in difesa, sono apparse troppo prudenti per una Fiorentina costretta a giocarsi l'impresa negli ultimi quindici minuti. Troppo tardi però. Senza più forza nelle gambe dopo il dispendioso primo tempo, senza un punto di riferimento offensivo e dopo aver fallito con Ilicic un'occasione grande come una casa alla fine del primo tempo, la Fiorentina ha finito per alzare bandiera bianca in un Franchi divenuto di colpo silenzioso, consapevole che mai la Juventus avrebbe concesso quelle occasioni del primo tempo. (...)
La Fiorentina esce dall'Europa con la consapevolezza di essersela giocata alla pari fino in fondo. Ma anche con la certezza di dover migliorare ancora. Per battere la Juventus, ma anche per raggiungere traguardi prestigiosi come quello di alzare la coppa Italia a fine stagione. L'ultima grande occasione di scrivere la storia in una stagione comunque da incorniciare. E da applaudire.
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