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CorFio: All’esame Juve, senza paura

La partita con Allegri si avvicina, la Fiorentina dovrà andare oltre ai timori dell'ambiente

Redazione VN

Ritrovare la magia, e quelle intuizioni (in campo e in panchina) che avevano fatto sognare fino a inizio dicembre. Scacciare la paura, perché altrimenti avrebbe poco senso anche solo scendere in campo; una «predatrice» spietata come la Juventus sa annusare da lontano le debolezze degli avversari. Ma soprattutto evitare che la partita si trasformi velocemente in un banchetto con buone possibilità di essere il piatto principale.

Così la società e dirigenti più vicini alla squadra (in particolare Daniele Pradè) stanno cercando nelle ultime ore di tenere insieme i pezzi di una Fiorentina che sembra sfaldarsi partita dopo partita, preparandola invece a un’impresa che, anche se appare esagerato (e forse un po’ provinciale) dire «salverebbe la stagione», di sicuro renderebbe più semplice anche il ragionare sul futuro.

«Sentiamo questa partita con carica e grinta, sappiamo cosa significa per Firenze, le squadre vere si vedono nei momenti difficili. In campo daremo tutto, siamo un gruppo forte e compatto. In questa squadra ci sono tanti leader. Nello spogliatoio non è successo nulla, è tutto come prima. Se poi si mette in discussione una stagione per quattro partite allora non è un problema nostro». Federico Bernardeschi (che insieme a Patrizia Panico, capitano della Fiorentina Women’s ha presenta la campagna di prevenzione dell’Ant «L’Amore per la Vita ci unisce») ci mette la faccia e rispedisce al mittente le indiscrezioni su possibili frizioni tra compagni di squadra. Anzi, il numero 10 viola, alla sua prima Fiorentina-Juventus a da protagonista difende il proprio lavoro e quello dell’allenatore. Solo che domani sera anche parole come queste rischiano di tornare indietro come boomerang se il campo dovesse raccontare di una Fiorentina non all’altezza. Lo sanno bene gli stesi giocatori viola che solo un anno fa di questi tempi venivano schiaffeggiati dal Siviglia in Europa League dopo giorni passati a caricare l’ambiente al grido di battaglia «si pòle», salvo finire irrisi dallo stesso pubblico del Franchi, deluso dall’eliminazione in semifinale.

Dopo le parole, i fatti insomma. Stavolta non ci sarà paracadute per la Fiorentina di Paulo Sousa. Che è atteso anche da una difficile prova tecnica contro un allenatore preparatissimo come Massimiliano Allegri. Partire all’attacco con il rischio di scoprirsi oppure aspettare la Juventus e colpire negli spazi? Il dubbio verrà sciolto solo domani anche se la filosofia del portoghese farebbe pensare alla prima soluzione. Ma la partita con la Juventus potrebbe rappresentare anche l’occasione per Paulo per sorprendere un po’ tutti, dimostrarsi magari un po’ più flessibile rispetto alle proprie convinzioni che se da una parte lo hanno portato in vetta dall’altra lo hanno fatto precipitare senza riuscire a frenare la caduta della propria squadra. Qualche certezza in meno, alla fine, potrebbe anche essere salutare e di buon auspicio per il futuro. Perché proprio certe rigidità hanno fatto sorgere più di qualche dubbio sull’operato del tecnico e dimostrare di aver imparato dai propri errori porterebbero certamente punti a favore della causa del portoghese.

Ernesto Poesio - Il Corriere Fiorentino

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