Primo non prenderle. Il vecchio motto del Trap sembra calzare a pennello alla Fiorentina di Paulo Sousa. Che - come sottolinea Leonardo Bardazzi sul Corriere Fiorentino - può vantare la seconda miglior difesa del campionato dietro all’Inter con appena 3 gol al passivo (presi tutti nella partita persa all’Olimpico di Torino). L’1-0 poi è un’altra rarità per la recente storia viola: nei tre anni di Montella, la Fiorentina ha vinto col minimo scarto in pochissime occasione e mai ha fatto doppietta: il doppio 1-0 con Genoa e Carpi invece ha sfruttato a Sousa 6 punti pesantissimi. Numeri a parte, Paulo-Trap (il paragone è più che altro una semplificazione, visto il curriculum dell’ex ct azzurro) sta costruendo il suo castello a partire dalla difesa.
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Corriere Fiorentino: Paulo-Trap e un gioco all’italiana
Il castello di Paulo Sousa si basa su una difesa solida
Con questo sistema di gioco ha infoltito il centrocampo e creato una prima diga, ha motivato difensori come Roncaglia (che pareva ormai ai margini) e soprattutto continua a chiedere sacrificio agli attaccanti. Non è tutto rose e fiori però. Perché a Modena è bastato un Borriello neanche troppo in forma per mettere più volte in pericolo la retroguardia della Fiorentina. Gli errori individuali (col Toro Roncaglia, col Genoa Alonso, col Basilea Pasqual e Sepe, col Carpi Tomovic e Gonzalo) continuano a fioccare e anche l’intensità di squadra nel difendere tutti insieme che vorrebbe l’allenatore, ancora si fatica a vedere. Nel frattempo, la Fiorentina deve ringraziare l’ottimo Tatarusanu di questo inizio stagione.
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