Significato di turnover: «Capovolgimento, perdita del pallone, rotazione di atleti in una squadra». Dal dizionario inglese-italiano prendiamo quest’ultima definizione, decisamente la più appropriata al mondo del calcio. E che anche in Fiorentina ormai è diventato di uso comune. Un cambio di passo, una vera e propria svolta per Vincenzo Montella passato da non cambiare mai «più di 3-4 giocatori da una partita all’altra», come usava dire fino alla scorsa stagione, alle nove sostituzioni fra Minsk e la partita contro l’Inter.
stampa
Corriere Fiorentino: Montella, la prova del nove
Significato di turnover: «Capovolgimento, perdita del pallone, rotazione di atleti in una squadra». Dal dizionario inglese-italiano prendiamo quest’ultima definizione, decisamente la più appropriata al mondo del calcio. E che anche...
Una scelta obbligata da un calendario fittissimo, da infortuni e una rosa molto più ampia e competitiva rispetto allo scorso anno. Tanto che, numeri alla mano, il primo dato a che emergere è che nessuno in rosa ha giocato sempre, anche se c’è chi come Stefan Savic ha disputato ben 612 minuti sui 754 totali (81,2%) tra campionato e coppa. (...) Ma la vera novità è rappresentata da Marcos Alonso. Lo spagnolo è infatti il quinto della rosa tra i giocatori più utilizzati, con 523 minuti all’attivo e 6 presenze su 8 partite. Numeri che logicamente vanno ad incidere sul minutaggio del suo diretto «concorrente», Manuel Pasqual. Per il capitano i minuti sono solo 366, un utilizzo che non supera nemmeno il 50% delle gare totali giocate.
Più che sorprendente è anche il dato relativo ad Aquilani, «troppo discontinuo» in passato e molto affidabile nel presente. En plein di presenze in campionato e un tempo in Bielorussia, statistiche che certificano il suo ottimo momento di forma. Positivo anche l’impatto di Jasmin Kurtic. Cinque presenze condite da un gol e un assist, un rendimento che rende lo sloveno il migliore acquisto estivo.
Turnover vero, dunque, dopo che la scorsa stagione, la prima in cui Montella ha dovuto fare i conti con gli impegni infrasettimanali, giocarono quasi sempre i migliori con il risultato di arrivare avanti in tutte le competizioni ma di finire con il fiato corto nel momento decisivo della stagione. Quest’anno allora la scelta è stata è diversa, perché la rosa è più ampia e il livello medio delle seconde linee si è alzato rispetto al passato. Impossibile comunque far ruotare tutta la squadra, anche se già dopo otto impegni ufficiali è stato impiegato il 72% della rosa. Su 33 effettivi hanno messo piede in campo, anche solo per qualche minuto, 24 calciatori. In questa speciale classifica dei «meno presenti» il vincitore è Andrea Lazzari, fermo ai 33 minuti giocati contro la Dinamo Minsk (conditi però da un assist al bacio per la rete di Ilicic). Dietro di lui l’australiano Brillante (42’), rispolverato nei minuti finali di Fiorentina -Inter dopo l’errore decisivo contro la Roma che gli era costato caro. Solo Europa League invece per Basanta e Tatarusanu, mentre ancora a quota zero gli infortunati Rossi e Marin, i difensori Hegazy e Bagadur, i portieri Lupatelli e Lezzerini e gli oggetti misteriosi El Hamdaoui, Iakovenko e Octavio. E se è vero che non tutti questi troveranno spazio, sicuramente per molti non mancheranno le occasioni per mettersi in mostra. Nella Fiorentina dove anche cambiare nove giocatori non è più un tabù.
Corriere Fiorentino
© RIPRODUZIONE RISERVATA