Venti ottobre 2013. Giorno di follia, di festa, di clacson suonati all'impazzata, di brividi sulla pelle, di lacrime di gioia, sugli spalti e nello spogliatoio. Giorno che resterà per sempre nella storia di questa Firenze che vive in simbiosi con la propria squadra del cuore, che imbandiera i balconi e le finestre applaudendo il rientro a casa di quei 38 mila che ieri al Franchi hanno vissuto un sogno dal quale non vorrebbero più svegliarsi. Protagonisti assoluti anche loro, i tifosi, che potranno dire «io c'ero», quando tra tanti anni, ai figli e ai nipoti, racconteranno «la cenciata» rifilata alla Juventus 5.425 giorni dopo l'ultima vittoria contro i bianconeri firmata Batigol. Un po' come la mitica Italia-Germania 4-3, i 90 minuti di ieri sono materiale da racconto epico. E proprio come in un poema greco, è stata la «hýbris» (la tracotanza) a tradire i bianconeri, con quelle «mitraglie» di batistutiana memoria rivolte a tutto il Franchi in segno di scherno. No, davvero troppo, anche per gli dei del calcio che allora hanno messo le ali ai piedi della Fiorentina e regalato un quarto d'ora da eroi a Pepito Rossi e compagni.
stampa
Corriere Fiorentino: Juve tradita dall’hybris e mitragliata
Una vittoria epica, come Italia-Germania 4-3. Bagni di champagne (COMM)
Incredulità, boati a ripetizione, il Franchi che trema letteralmente mentre parte il coro «chi non salta è bianconero» e la pluriscudettata Juventus annichilita, stordita, incapace di capire che cosa fosse successo, travolta dall'irrefrenabile tsunami viola. E allora è stata solo festa grande, iniziata in campo, mentre il ds Pradè ancora urlava la propria gioia paonazzo in volto in tribuna d'onore, e finita negli spogliatoi dove i fratelli Della Valle (con un Andrea incontenibile e pazzo di gioia) che venivano sommersi dallo champagne, mentre a qualcuno, si racconta da dentro la pancia del Franchi, scendevano lacrime di gioia dopo aver visto in faccia un'altra sconfitta e il rischio di chiudere troppo presto una stagione che invece ora ritrova anche la Fiorentina tra le grandi protagoniste.
(...)
Ernesto Poesio - Corriere Fiorentino
© RIPRODUZIONE RISERVATA