C'erano una volta gli anni '90, quando battere la Juve a Firenze pareva diventata una piacevolissima abitudine. A iniziare la striscia positiva ci pensò Borgonovo nel 1989, quando un suo colpo di testa al novantesimo valse il 2-1 finale e un pallone in bacheca nella pancia della Fiesole. Seguì il tempo delle coreografie, del saluto al Baggio bianconero (aprile '91) e del rigore parato di Mareggini. Nell'era Batistuta poi arrivarono il 2-0 del '92 e del '93 e il trionfo del '98, quando i viola, con Malesani in panchina, stesero la Vecchia Signora 3-0.
stampa
Cor Fiorentino: con la Juve scateniamo un ’98
C’erano una volta gli anni ’90, quando battere la Juve a Firenze pareva diventata una piacevolissima abitudine. A iniziare la striscia positiva ci pensò Borgonovo nel 1989, quando un suo …
I 10 anni di vittorie (6 in tutto, nonostante una retrocessione in mezzo) si chiusero con la solita firma di Batigol, in quel 26 novembre 1998 che lanciò la Fiorentina verso il titolo d'inverno. All'apice della sua forza e consapevolezza di squadra però, la Fiorentina si è come spenta, ingabbiata nel lento e inesorabile declino di Cecchi Gori e nella forzosa (quanto entusiasmante) risalita dalla C2. Tornata in A, nonostante Toni, Mutu, Gilardino, Prandelli in panchina e gli sforzi economici dei Della Valle, il Franchi non ha più vissuto la gioia di superare gli eterni rivali. (...)
Il 12 marzo 2012 invece è il giorno del disastro. Dopo quella partita su molti giornali campeggia il titolo «Vergogna», per una Fiorentina ormai allo sbando e che poche ore dopo si sarebbe trovata a dover dire addio a Pantaleo Corvino. Subito in 10 per l'espulsione di Cerci, la squadra viene completamente sepolta dalla furia degli uomini di Conte, mentre lo sbigottito pubblico viola non sa se contestare o piangere per la disperazione. Le parrucche portate allo stadio per sfottere proprio il tecnico bianconero vengono ben presto dimenticate per i gol ospiti, che umiliano come mai la Fiorentina e chiudono (di fatto) la storia di Delio Rossi a Firenze. Quel giorno finì 0-5. «Chiediamo scusa», disse, distrutto, Andrea Della Valle all'una di notte, dopo ore di colloquio serrato nello spogliatoio e dopo che proprio lui stesso, aveva voluto far rivivere quell'orgoglio tutto fiorentino che da sempre ha fatto di Fiorentina-Juve la Partita con la P maiuscola. (...)
La Juve vorrà vincere per riprendersi il primato e la Fiorentina vorrà fare altrettanto per tornare lassù e far impazzire il suo pubblico. Perché 15 anni senza battere Madama al Campo di Marte, sono davvero troppi.
Corriere Fiorentino
© RIPRODUZIONE RISERVATA