L'ultima volta che aveva visto la Fiorentina dal vivo, se ne uscì dallo stadio sibilando un laconico: "Non siamo contenti". Era il Fiorentina del 9 gennaio scorso, sulla panchina avversaria c'era Pioli e la squadra di Sousa - scrive il Corriere Fiorentino - ne aveva appena presi dalla dai bianconcelesti. Chissà allora cosa avrà pensato Diego Della del primo tempo dei suoi. Molli, senza personalità e in balia dell'avversario, i viola sono stati spazzati via dall'Inter e almeno fin quando l'orgoglio e l'amor proprio non hanno fatto addirittura sognare la clamorosa rimonta.
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Cor Fio: quattro schiaffi davanti a D. Della Valle
L'ultima volta che Diego era allo stadio era il 9 gennaio scorso e la Fiorentina prese tre gol dalla Lazio di - strano scherzo del destino - Stefano Pioli
La mezzora iniziale viola, però, resta da bocciatura senza appello per la banda Sousa, anche perché l'approccio alla partita è ancora una volta il segnale chiarissimo di una mentalità tutt'altro che vincente: come a Empoli, a Cagliari e non solo, Borja e compagni cominciano col piccolo trotto, come se non avessero ben chiaro in testa che partita li aspetterà. In notti così, però, non si può concedere due gol facili in dieci minuti, anche perché poi la reazione, pur apprezzabile, può non bastare.
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I risultati delle altre segnano un primo grande solco in classifica: Sousa ora è nono a meno nove da Roma e Milan, a meno otto dall'Atalanta e Lazio e a meno cinque da Torino e Napoli. La partita in meno, insomma, sembra più il salvagente a cui aggrapparsi che un trampolino di lancio per tornare in alto. A meno che l'eterna immatura Fiorentina non abbia finalmente capito la lezione.
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