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Cor. Fio.: la grande occasione di Bernardeschi

La prima volta di Bernardeschi con la nazionale maggiore. 9 giorni per convincere Conte

Redazione VN

La prima volta che Michelangelo vide il blocco di marmo scelto per il suo David impallidì. La provenienza - scrive il Corriere Fiorentino - era di quella buona. Anzi, ottima. Ma erano le condizioni ad essere pessime. Quel blocco estratto nelle cave di Carrara era tutto rovinato, perché qualche anno prima altri scultori avevano provato a lavorarlo, fallendo. Colpa soprattutto della durezza. Caratteristica comune al marmo e ai carrarini. Tutti.

Di questo Federico Bernardeschi, nato alle pendici delle Apuane il 16 febbraio 1994, non ha mai fatto segreto. «Siamo fatti così, che vi piaccia o no» ripete. Non solo per metter le mani avanti, sia chiaro. Ma anche per far capire che chi parte da Carrara con un obiettivo preciso spesso lo raggiunge. Ognuno il suo. Grazie a talento e testardaggine. E non è da escludere che ieri, mentre si allenava per la prima volta a Coverciano con la Nazionale maggiore abbia ripensato a quelle cave. Quelle sopra casa, luogo di lavoro del padre Alberto e rifugio sicuro per i carrarini del passato. Che proprio grazie al marmo e al sudore esportavano Carrara nel mondo. Ci ha ripensato anche dopo aver fatto il primo gol in allenamento, immaginando anche il momento del suo esordio. Sarà contro la Spagna a Udine giovedì prossimo o contro la Germania a Monaco il 29 marzo. In ogni caso sarà memorabile. E meritato, soprattutto