Fuori dalla Coppa Italia e fuori condizione. L’aspetto più allarmante, a parte l’eliminazione che è uno smacco, condiviso con qualche altra squadra di rango, è il flop atletico. La Fiorentina passeggia e questa mancanza di ritmo e di profondità, questo raggomitolarsi in un gioco lento e corto, che c’era anche prima, ma che poi sbocciava in cambi di ritmo, è un sintomo di appannamento e di stanchezza
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Cor Fio: il prezzo di una partenza sprint
Sousa ha scelto un tipo di preparazione che garantisse una partenza sprint per assorbire il malumore dei tifosi dopo un'estate con il broncio
Paulo Sousa contro il Carpi, strapazzato domenica dall'Empoli, ha scelto di puntare su quasi tutti i titolari, ma - scrive Sandro Picchi sul Corriere Fiorentino - non ha ottenuto che una sconfitta maturata nel finale con un gol di Gaudio a cui il solito Tomovic, come spesso gli succede, ha lasciato un benevolo spazio per il tiro. I titolari non sono stati sufficienti per passare il turno e non perché abbiano sottovalutato l'avversario o abbiano preso le distanze dall'impegno, ma per il loro quasi generalizzato appannamento che li riconduce in modo inevitabile a un gioco senza ritmo e senza profondità contro il quale è facile per l'avversario organizzarsi e opporsi. Kalinic spento, Vecino stanco, Badelj corto e orizzontale, Alonso regredito, Bernardeschi individualista e così via in un quadro generale molto opaco. Forse Sousa ha scelto un tipo di preparazione che garantisse una partenza sprint per assorbire il malumore dei tifosi dopo un'estate con il broncio. Scelta giusta ma ora la squadra sconta. La sosta aiuterà?
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