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Conte tace, il Siena: «Noi non c’entriamo»

La Juventus tace: no comment da parte di John Elkann, presidente della Fiat ieri concentrato sulla Mille Miglia, sull’inghippo che rischia di intossicare la stagione perfetta della sua squadra. «Antonio …

Redazione VN

La Juventus tace: no comment da parte di John Elkann, presidente della Fiat ieri concentrato sulla Mille Miglia, sull'inghippo che rischia di intossicare la stagione perfetta della sua squadra. «Antonio Conte non solo sapeva», la verità di Filippo Carobbio che fa avanzare le ombre sul tecnico della Juve e sul fido Cristian Stellini, suo collaboratore a Torino come a Siena. Un'accusa articolata su due fronti, Siena-Novara (2-2) e AlbinoLeffe-Siena (1-0), che i federali ritengono credibile e che porterà Palazzi a richiamare il pentito Carobbio in via Po prima di dare il primo appuntamento a Conte e al suo ex presidente Massimo Mezzaroma, ai primi di giugno. La Juve non ha nulla a che vedere con l'inchiesta, ma potrebbe ritrovarsi senza un allenatore da mettere in panchina la domenica (e in Champions League), se per Conte saltasse fuori un deferimento per qualcosa di più della semplice omessa denuncia.

Silenzio da Torino, in compenso parla Siena, ex città di Conte: «Dal verbale di Carobbio non sembrano emergere presunte responsabilità del Siena — si legge nella nota diffusa dal presidente Massimo Mezzaroma — (...). Ritengo lo scenario completamente inverosimile. Ricordo peraltro la determinazione maniacale del gruppo dell'anno scorso, tecnici inclusi, nel raggiungere sempre e in ogni partita la vittoria».

Le rivelazioni dei pentiti sono le ossa a cui gli interrogatori aggiungono polpa. Sul presunto pareggio combinato tra Novara e Siena c'è il racconto di Carobbio sulla riunione tecnica con Conte che parla dell'accordo, ma la circostanza viene smentita in blocco dai giocatori di entrambe le squadre. Più intricata la questione relativa ad AlbinoLeffe-Siena del 29 maggio 2011, con Stellini (indagato anche a Bari per i contatti con Iacovelli) secondo Carobbio «deus ex machina» della combine: l'incontro all'albergo sede del ritiro del Siena c'è stato effettivamente, la conferma è di Poloni e Passoni, vice-allenatore ed ex giocatore dell'AlbinoLeffe: «Ho sentito sia i calciatori del Siena che dell'AlbinoLeffe che si mettevano d'accordo», dice Poloni. «Mi recai all'albergo insieme ai compagni Sala, Garlini, e il tecnico Poloni — la versione di Passoni —. Non mi ricordo chi dei tre mi disse che saremmo andati lì a concordare l'esito della gara (...). Venne preso l'accordo, anche se non ricordo se si parlò del risultato esatto». Un gentlemen agreement per Luigi Sala: «Carobbio disse che non dovevamo preoccuparci in quanto il Siena non aveva bisogno di punti e quindi non avrebbe giocato alla morte».

A smontare la combine, gli interventi in Procura dei dirigenti senesi Faggiano e Perinetti: «Escludo situazioni anomale». E dei calciatori Terzi, Coppola, Vitiello, tutti Conte-boys nel Siena che non ammetteva sconfitta, come il suo tecnico. Nessun accordo, «il mister voleva sempre vincere». (Corriere della Sera)