stampa

Conte, il giorno della verità: in panca dal 6 gennaio?

Molto probabilmente Antonio Conte tornerà a sedere in panchina allo Juventus Stadium il giorno della Befana: il 6 gennaio 2013. Qualche giorno in più dei quattro mesi che sembravano essere …

Redazione VN

Molto probabilmente Antonio Conte tornerà a sedere in panchina allo Juventus Stadium il giorno della Befana: il 6 gennaio 2013. Qualche giorno in più dei quattro mesi che sembravano essere una sorta di «accordo» preventivo ma che sicuramente — nelle sue anticipazioni — non era certamente piaciuto al Collegio del Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport (Tnas) del Coni. Il presidente Massimo Zaccheo e gli arbitri Guido Calvi ed Enrico De Giovanni questa mattina hanno limato le ultime cose e consegnato al segretario del Tnas la «sentenza breve». Cosa cambia in realtà rispetto alle attese? Il fatto che la squalifica sia quantificata in giorni e non in mesi.

Alla fine una soluzione che accontenterebbe tutti, ma con commenti diversi. Gli avvocati di Antonio Conte (Giulia Bongiorno, Antonio De Rensis e Luigi Chiappero) puntavano al proscioglimento (l'unica ipotesi contemplata dal tecnico), ma in via «subordinata» avevano chiesto 4 mesi di stop in «linea» secondo le loro memorie con quanto dato ad altri (il caso di Mutti), considerando anche i patteggiamenti. I sei mesi era quello che veniva definito «minimo edittabile»: gli ultimi casi di omessa denuncia (a Conte è contestata per AlbinoLeffe-Siena) erano stati sanzionati proprio con 180 giorni d'inibizione. Al di là della squalifica e dello stop che dovrà scontare Conte, la Federcalcio (con i suoi legali Luigi Medugno e Letizia Mazzarelli) ha visto comunque confermare l'impianto accusatorio: c'è stata l'omissione di denuncia. Inoltre il Collegio arbitrale del Tnas ha respinto le richieste istruttorie presentate dalla difesa di Conte e che prevedevano l'audizione di Mastronunzio sulla sua esclusione dalle ultime gare del Siena di quella stagione attribuite, nelle memorie difensive, a un infortunio.

L'amarezza di Conte Fino all'ultimo il tecnico bianconero aveva sperato nell'assoluzione. La squalifica ridotta non gli restituirà il sorriso: si sente vittima di una enorme ingiustizia e lo ha ribadito a muso duro anche agli avvocati che gli facevano notare il bicchiere mezzo pieno. «Mi condannano sul nulla, i miei colleghi non capiscono che una accusa del genere può essere contestata a tutti. Come posso difendermi? Vorrà dire che girerò con una telecamera in testa così ogni cosa che dico e faccio resterà registrata» si è sfogato con gli amici più cari e i familiari. (...)

La Gazzetta dello Sport