Montella e i suoi tedeschi. Un’attesa infinita. Dolori, sparizioni, misteri e apparizioni improvvise. Vedi Gomez ed è (quasi) subito traversa. Vedi Marin ed è subito wow. E’ successo in Coppa contro il Paok. Una bella notizia, finalmente. Dopo un bel po’. Perché lui era arrivato in estate e ha visto il campo in pieno autunno. Tutti con gli occhi puntati su Marko: biondino, piccoletto, rapido. Il bosniaco di Germania sguscia nel mucchio con la palla attaccata ai piedi. Poche azioni bastano per dare un senso a una notte così e così. Poi quella palla infilata per Babacar. E tutti a darsi di gomito, come dire: questo gli è bono. Sì. E potrebbe anche segnare, il fantasista.
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Con Marin in forma per la Fiorentina è licenza di sognare
L’incipit dell’articolo di Ferrara su Repubblica. Il tedesco è pronto, ha solo bisogno di giocare
Cuadrado vola e lui si fa trovare libero. Il compagno, però, si fa vincere dall’egoismo. Ma niente può rovinare la festa a Marin, tornato a giocare dopo mesi di massaggi, palestra e fisioterapia. Ora però le cose potrebbero cambiare. la sosta gli ha dato il tempo per lavorare con gli altri. «Ha bisogno solo di mettete minuti nelle gambe», dicono i dirigenti. Il che vuol dire iniziare finalmente a giocare: magari partendo dalla panchina, almeno all’inizio. Perché sul tedesco Montella punta parecchio. Lo ha detto a lui, e lo ha detto ai dirigenti. Il concetto è: se il ragazzo sta bene, con lui in campo la Fiorentina può fare davvero il salto di qualità. Marko è imprevedibile e ha due piedi magici. Se sta bene, però. Cosa da verificare, naturalmente. Di sicuro lui non ne può più di stare a guardare.
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