Riccardo Galli sulle colonne de La Nazione parla delle comproprietà che dal 2014 saranno estinte anche in Italia. L'ultimo caso per la Fiorentina è quello di Cuadrado.
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Comproprietà addio, Cuadrado l’ultimo caso
Riccardo Galli sulle colonne de La Nazione parla delle comproprietà che dal 2014 saranno estinte anche in Italia. L’ultimo caso per la Fiorentina è quello di Cuadrado. La Fiorentina …
La Fiorentina probabilmente se lo aspettava. E così, in tempi assolutamente non sospetti e decisamente lontani dalle indiscrezioni di queste settimane, è riuscita a resettare (o quasi) il parco delle comproprietà. Ne è rimasta soltanto una, certo. E si tratta di una delle compartecipazioni più pesanti e importanti delle 164 ancora vive in serie A e depositate in Lega. Ma una volta risolta la posizione di Cuadrado — l’appuntamento buono fra viola e Udinese è fissato per aprile —, la Fiorentina potrà fare sua l’abolizione della «regola delle comproprietà» che con la fine di questa stagione dovrebbe finire in soffitta.
In passato, specie nelle ultime due stagioni della gestione Corvino, le compartecipazioni in casa viola erano il modo più popolare per fare mercato. Poi qualcosa è cambiato e con l’avvento del duo Pradè-Macia si è cominciato ad andare in tutt’altra direzione. Tesseramenti a titolo definitivo (con acquisto diretto o contratti garantitati a giocatori in regime di svincolo) e prestiti secchi, hanno avuto la meglio. Niente suddivisioni di cartellini, dunque. Niente affari a metà e rischi — giugno dopo giugno — di risoluzioni di affari alle buste.
Soffermandoci allo scenario che si starebbe profilando, lo stop (da deliberare dopo aver sottoposto la proposta a tutte le società) alle comproprietà dovrebbe diventare esecutivo a luglio 2014, mentre per risolvere le compartecipazioni ancora in essere, la stessa Lega concederà alle società due anni di tempo (giugno 2016). Il tutto si sarebbe reso necessario per due ragioni: primo, adeguarsi alle normative del calcio internazionale, visto che le comproprietà esistono solo in Italia; secondo, per ragioni fiscali. (...)
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