In Germania lo avevano soprannominato ‘la roccia’. Un po’ per quel suo fisico imponente, 185 centimetri di statura, un po’ per quel suo modo di fare, da mastino in mezzo alla difesa, abituato a giocare sempre palla al piede, nemmeno avesse una calamita negli scarpini. Marvin Compper, tedesco si ma con il papà originario della Guadalupa, ha bruciato le tappe sempre. Anche a Firenze, dove nemmeno una settimana dopo il suo arrivo aveva già cominciato a parlare italiano.
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Compper, il difensore poliglotta
In Germania lo avevano soprannominato ‘la roccia’. Un po’ per quel suo fisico imponente, 185 centimetri di statura, un po’ per quel suo modo di fare, da mastino in mezzo …
Lo aveva promesso il giorno della sua presentazione che si sarebbe ambientato in fretta — parla cinque lingue, inglese, tedesco, francese, spagnolo e olandese che con il nostro idioma fanno sei — e non ha tradito la fiducia. Non ha nemmeno faticato a farsi notare, ex capitano e bandiera dell’Hoffenehim e pure unico tesserato della piccola squadra di periferia ad essere mai stato convocato nella Germania di Joachim Loew (nel 2008 contro l’Inghilterra a Berlino). Compper, tanto sorridente quanto determinato, è pronto a sfruttare la sua occasione. Difensore centrale duttile, mancino, capace di spostarsi anche come esterno basso, apre il gioco, sa come intervenire sull’avversario in maniera pulita - al massimo ha rimediato cinque gialli in una stagione -, ma soprattutto riesce spesso a spiazzare l’avversario con quella spregiudicatezza un po’ caraibica nell’impostare la manovra anche in fase offensiva.
In Germania era finito ai margini di tutto per essersi dissociato apertamente dalla gestione del gruppo fatta dal nuovo tecnico Marco Kurz, il successore di Babbel, tanto da essere stato ‘retrocesso’ con la Under 23. Non appena arrivato, si è subito integrato perfettamente nello spogliatoio diventando uno degli elementi capaci di portare una ventata d’ulteriore entusiasmo. Lupatelli, il ‘funny guy’ come Marvin lo ha soprannominato nel giorno della sua presentazione in maglia viola, è diventato il suo punto di riferimento, oltre che che il compagno di risate.
La Nazione
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