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Commisso si ritira (ma non del tutto) e per il Franchi servono fondi pubblici. Il punto

GERMOGLI PH:

Il coinvolgimento di capitali privati sarebbe in ogni caso presente, e Repubblica suggerisce che nonostante la delusione la proprietà viola potrebbe comunque restare legata alla vicenda

Redazione VN

Un nuovo Franchi con soldi in gran parte pubblici? È l'idea che il Comune di Firenze è tornato a valutare dopo aver appreso l'intenzione di Commisso di non investire sullo stadio. Il grosso delle risorse, ipotizza Repubblica oggi in edicola, potrebbe arrivare da mutui, istituti come il Credito Sportivo hanno linee di finanziamento ad hoc. Forse essendo un bene culturale pure il meccanismo dell’Art Bonus potrebbe aiutare. E per le opere collaterali potrebbe essere usato anche il Recovery Fund.

Ma non è detto che anche soggetti privati non possano essere coinvolti: in fondo il parere del Mibact ha anche detto che nuovi spazi commerciali possono nascere nei sottocurve e intorno al Franchi. Un piano che al momento in Comune si suppone potrebbe valere 100-120 milioni di euro potrebbe prevedere un 60-70% di finanziamenti pubblici e la restante parte di capitali privati interessati alla gestione. E qualche segnale che persino la Fiorentina, ora delusissima, possa essere interessata quantomeno a valutare un’impresa di questo tipo ieri è rimbalzato. E chissà se nel vertice di domani tra Nardella e Commisso non salti fuori il ragionamento.

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