La Nazione ha analizzato il primo anno di Rocco Commisso da presidente della Fiorentina. Tra gli aspetti positivo il quotidiano inserisce gli investimenti stimati in 300 milioni, la sintonia con la grande maggioranza dei tifosi e la scelta di Ribery. Cosa c'è, invece, non è andato per il verso giusto? Gli attacchi generici al sistema, la fallita elezione in Lega di Joe Barone che ha conquistato 8 voti (ne servivano 14) e la struttura societaria da integrare. Qui sotto una parte dell'articolo. Il pezzo integrale nel giornale in edicola.
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Commisso quasi ok: ecco cosa non è andato dopo un anno di Fiorentina
Firenze è con Commisso, ma il presidente deve migliorare su alcuni aspetti
«Sono qui per imparare», ammise Commisso nel primo bollore di Firenze, e un campionato dopo ci si chiede quante buone o cattive idee abbia messo da parte il nuovo padrone della Fiorentina. Quali esperienze gli siano servite e quante illusioni abbia invece perso per strada. Quali ruoli pensa che debbano ancora essere individuati per strutturare meglio la Fiorentina, non solo a livello immobiliare, ma proprio sportivo, per diventare un collettore di competenze in tutti i settori (compreso quello della «politica calcistica»). Premessa: difficile giudicare una stagione così speciale anche, o soprattutto, per lo stop del calcio dovuto alla pandemia, ma il decimo posto è comunque un distintivo che Rocco ha mostrato con orgoglio rivendicando una discreta posizione fra i nuovi presidenti della Fiorentina. Il paragone con la vecchia proprietà non tormenta l’uomo – sembra in realtà che poche cose lo tormentino, a parte la burocrazia italiana e l’impossibilità di investire quanto (e come) vorrebbe – che con una cadenza periodica viene inserito fra gli imprenditori più ricchi d’America.
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