La Gazzetta dello Sport di oggi dedica un'intera pagina a Rocco Commisso con un inviato a Marina di Gioiosa, cittadina di origine del patron della Fiorentina. E si parte con una precisazione: «Si dice Còmmisso, non Commìsso. Così lo possono chiamare al Nord oppure negli Stati Uniti, ma in Calabria sappiamo bene come pronunciare il cognome». E poi alcune testimonianze come quella della cugina Anna Femia: «Verrà a trovarci. Quando? Probabilmente non sarà una lunga attesa. Ci farà una sorpresa, ne sono sicuro». A Gioiosa c’è pure una piccolissima comunità di tifosi della Fiorentina (i milanisti, l’altro club trattato da Commisso, erano molti di più). «In tutto siamo sei – ci spiega Peppe Ritorto, titolare di un negozio di scarpe – e per quanto mi riguarda tifo viola dal 1956, anno del primo scudetto. Mai avrei immaginato di avere un patron compaesano: farà benissimo. Ormai i Della Valle non avevano più voglia. Chiesa? Difficile trattenerlo contro la sua volontà, io investirei i soldi della cessione in due o tre acquisti mirati. Magari nel frattempo noi viola di Gioiosa ci organizziamo e fondiamo un club». Infine l'appello di Francesco Rigitano, presidente dell’associazione don Milani: gestisce due terreni sequestrati alla ‘ndrangheta dove ha fondato la Seles, squadra di futsal e scuola calcio. «Avere un compaesano presidente della Fiorentina, ci infonde ancora più forza. Se vuole darci una mano, siamo qui. Anche 10 euro sono importanti: divise, palloni, maglie, scarpe… E sarebbe un messaggio importante se Commisso venisse qui, magari per affiliare la Seles alla Fiorentina. Lo aspettiamo a braccia aperte».
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Viaggio a Marina di Gioiosa tra parenti e vecchi amici di Rocco Commisso. E c'è anche una piccola comunità di tifosi viola
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