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Commisso-Berlusconi, la rivincita. Rocco in A, Silvio in C con il Monza

La storia dei due si è quasi sfiorata al Milan, adesso si ritrovano di fronte da presidenti

Redazione VN

Mister Commisso ha sempre amato definirsi «un Berlusconi americano senza politica». Una frase pronunciata nel giugno 2018, quando l'attuale numero uno viola sembrava a un passo dall'acquisto del Milan. Ma al di là di una vaga somiglianza fisica, Rocco e Silvio hanno spesso condiviso esperienze di vita speculari, portate avanti sempre con lo stesso chiaro intento di arrivare al picco del successo, scrive La Nazione. E questo grazie, in particolare, alle loro due grandi passioni: la comunicazione e il calcio. Se per Berlusconi l'ascesa è stata inarrestabile fin dagli anni ’90, con la fondazione della Fininvest che oggi può vantare un fatturato di 4,4 miliardi di euro e 17.000 dipendenti, a Rocco non è andata peggio: pur mantenendosi a distanza dal mondo della politica può contare oggi su un'azienda, la Mediacom, che ha un ricavo annuo di 1,8 miliardi e 4.500 lavoratori.

L'umiltà, in fondo, è sempre stata per i due imprenditori alla base di tutto: se infatti Berlusconi non ha mai fatto mistero di aver cantato sulle navi da crociera per guadagnarsi da vivere, Commisso ha imparato presto a suonare la fisarmonica nei suoi primi giorni di lavoro nel Bronx. Quasi tre anni fa, con Montella in panchina, Berlusconi vinceva il 29° e ultimo trofeo con il Milan, mentre Commisso entrava in questo mondo acquistando i New York Cosmos. Ora invece vuole riportare il Monza in B, visto che la cadetteria  in Brianza manca dal 2001. E mister Rocco invece vuole riportare la Fiorentina in Europa.

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