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Come si diventa grandi

B.Ferrara ed uno sguardo al futuro: Lega, stadio, nuovo modulo…

Redazione VN

Capita che i sogni vadano a sbattere contro il muro. Si accartoccino. Brucino nell’aria timida di una sera di inizio primavera. Capita che per un attimo le braccia caschino giù. Ci credevi, ci speravi, niente. (...).

Ma, messa da parte la delusione, twittati stati d’animo e lanciati post con umori controversi, resta il fatto che questo è il secondo anno di un ciclo iniziato sorprendendo tutti e proseguito su quella strada in mezzo a cento difficoltà. Ma la verità è che il prossimo sarà l’anno cruciale, quello in cui questo gruppo tecnico e umano messo insieme con fantasia, intelligenza e qualche rischio, dovrà esprimersi al massimo e puntare davvero in alto. (...).

Dal punto di vista tattico l’idea è chiara: il tecnico vorrebbe puntare a un 4-3-1-2. Il riferimento è quello della squadra che travolse il Genoa a Marassi. Gomez e Rossi insieme, Borja Valero alle loro spalle. Bella idea, stordita dal ko del tedescoe poi da quello del più forte di tutti. (...).

Il punto debole della squadra sono proprio gli esterni bassi. Ne servono due, a meno che Cuadrado non resti e non venga rilanciato in quel ruolo, dove Montella lo immagina da tempo, dove lo ha sistemato giovedì sera con un doppio obiettivo: fermare Asamoah e inventare ripartenze folgoranti. Non è andata benissimo. Ma l’idea può reggere, sempre che il colombiano resti a Firenze. Quindi: due esterni, un centrocampista forte, più un gruppo di giocatori per innalzare il livello tecnico della panchina, perché il limite della Fiorentina è anche lì. A centrocampo l’obiettivo è schierare Aquilani al posto di Pizarro (che resti o vada via). Cambia l’uomo, cambierà il gioco. Certo, si tratta di strategie. (...).

Sarà decisivo anche un ritorno dei Della Valle in Lega. E poi la questione stadio. E’ tutto pronto. O quasi. Il tempo stringe. Ma la volontà di fare l’operazione c’è. E quella è ciò che conta: per fare un altro salto in avanti, per avere le motivazioni al massimo, per sfruttare questo patrimonio tecnico fino in fondo. E cercare il colpaccio, perché no.

Benedetto Ferrara - La Repubblica.