«A metà luglio Andrea Della Valle mi chiede, preoccupato: "I nostri uomini di mercato li fanno o non li fanno questi benedetti acquisti?". Un minuto dopo al telefono invito con una certa veemenza Macia e Pradè a chiudere immediatamente alcune operazioni. Nel giro di pochi giorni sono arrivati Borja Valero, Gonzalez, Aquilani e Mati Fernandez. Sono molto orgoglioso di quella telefonata». Il presidente Mario Cognigni racconta come è nata la squadra che ha riacceso l'amore di Firenze. «Si doveva ritrovare l'identità basata sulla filosofia che ispira il lavoro di tutto il nostro gruppo. Parlo di valori quali impegno, rispetto, solidarietà non sempre corrispondenti a quanto espresso dentro e fuori dal campo nell'ultimo periodo. Siamo ripartiti dal "nuovo" Andrea Della Valle passando attraverso la scoperta di Montella, il patto con Jo-Jo e anche il progetto per il nuovo stadio. Che è indispensabile. Sono sicuro che Renzi farà di tutto per garantirci la struttura idonea. Se il Comune presenterà qualcosa di importante noi ci saremo. Questa è la condizione per poter essere ancora più competivi».
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Cognigni: “Quella telefonata di ADV per 4 colpi…”
“C’è un nuovo clima. A gennaio forse una punta. DDV felice, ma…” (COMM.)
Partiamo da Andrea Della Valle.
«Non era facile voltare pagina dopo certi insulti. Ma la proprietà non ha mai pensato di cedere la Fiorentina. I Della Valle non lasciano le cose a metà. Un gruppo che spende 6-7 milioni per un centro sportivo, raddoppiando il preventivo iniziale, può aver voglia di defilarsi? Andrea è ripartito con ancora più passione. L'intervento della proprietà nella gestione della squadra sarà anche quest'anno significativo. Il "tifoso" Adv oggi ha conquistato Firenze ma lui è sempre stato appassionato. E se a gennaio la Fiorentina sarà nelle zone alte della classifica potrebbe succedere di tutto. Anche l'arrivo di un grande attaccante».
Passiamo a Montella.
«Mi ha conquistato con la sua innovazione soprattutto nelle metodiche di lavoro tecnico e fisico con la squadra anche grazie alla collaborazione di uno staff molto valido. Rivedo in lui la voglia di arrivare e di insegnare calcio del primo Prandelli. Già nel mirino dei grandi club? Non scherziamo. Intanto ha tre anni di contratto con noi. Sa cosa mi piace di Montella? La capacità di ottenere il massimo usando due armi: personalità e sorriso».
Come avete fatto a convincere Jovetic a restare?
«Raccontandogli quali erano i nostri progetti. La Fiorentina che avevamo in mente era lontana anni-luce da quella vista nella passata stagione».
Quanto vale oggi Jo-Jo?
«Intanto permettetemi di dire che ho letto spesso cose sbagliate sul conto del suo procuratore Ramadani. Un professionista, mai scorretto con la Fiorentina. Non voglio parlare di cifre, però è più facile immaginare Jovetic in un club straniero che italiano».
Se la Fiorentina conquistasse un posto in Champions potrebbe restare?
«Noi e Jovetic siamo legati da un contratto fino al 2016. Mi auguro che il 30 giugno 2013 davanti a un grande risultato come, a esempio, la conquista del preliminare Champions, il nostro campione senta di condividere un progetto importante che si chiama Fiorentina. E a proposito della clausola rescissoria ci incontreremo e troveremo un accordo, ma con Jovetic c'è la volontà di continuare insieme».
Cosa le piace di questa Fiorentina-spettacolo?
«Mi piace Viviano che non rinvia il pallone di piede ma impostando l'azione per un difensore, mi piace un centrocampo che non va oltre i due tocchi, mi entusiasmano gli scambi in velocità Jovetic-Ljajic, mi convince Romulo centrocampista e, soprattutto, mi diverte vedere la Fiorentina. Comunque nessuna esaltazione i risultati devono ancora arrivare. Però intorno a noi c'è un clima totalmente diverso: qualche mese fa molti giocatori erano scettici davanti alle nostre proposte, ora tutti vorrebbero venire a Firenze».
Che cosa pensa Diego Della Valle di questa nuova Fiorentina?
«Gli piace l'organizzazione del gioco, però mi ripete spesso la frase: "Mario, prendiamo troppi aperitivi". Che tradotto, vuol dire dobbiamo fare più punti. E' un uomo che va sempre in cerca di sostanza».
Come finisce Inter-Fiorentina?
«Dobbiamo trovare più continuità in trasferta. Scommetto su una grande partita di Mati Fernandez. Un'altra delle idee vincenti di Macia e Pradè. Vede, dopo l'era Corvino, un uomo di valore che però voleva totale autonomia nelle scelte di mercato, abbiamo puntato su un team. Ed è stato giusto così».
Luca Calamai - La Gazzetta dello Sport
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