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Cognigni: “Acquisti? Siamo pronti a fare uno sforzo. Suarez e Rossi via solo in prestito”

"Bernardeschi è il nostro futuro. E se vinciamo lo Scudetto..."

Redazione VN

Sul Corriere Fiorentino leggiamo questa mattina una lunga intervista al presidente della Fiorentina Mario Cognigni a firma Ernesto Poesio. Ecco un estratto dalle sue dichiarazioni:

Sulla posizione in classifica «Ci godiamo la bellezza del momento e faremo di tutto per continuare a farlo». Ma Cognigni non se l'aspettava «No, anche perché non pensavo a un campionato così equilibrato. Però ero sicuro della forza di questa Fiorentina».

Cognigni racconta dell'allenatore «Venivamo da tre anni bellissimi con Montella (...)  Lo ha fatto con il sorriso e la spensieratezza ma anche le normali insicurezze del ragazzo che sa di essere alle prime armi.  E poi l'arrivo di Sousa «Quando abbiamo scelto Paulo, lo abbiamo fatto perché abbiamo pensato che potesse rappresentare una degna continuità, regalando un tocco di internazionalità in più. ».

Sul mercato «Cercheremo inserimenti importanti, significativi, di “primo livello” per usare parole del mister. Se ci sarà da fare uno sforzo e qualche sacrificio li faremo per restare competitivi». Il presidente dice che non ci saranno cessioni importanti e che Rossi e Suarez potranno lasciare Firenze solo in prestito.

La Champions sarebbe importante perché «Giocare quel torneo è una gratificazione che costringe a essere ancora più attenti perché obbliga a un aumento del monte ingaggi e senza una continuità sportiva può essere rischioso. Però (sorride, ndr ) è una sfida che noi tutti siamo vogliosi di voler provare di nuovo».

Su Bernardeschi «Federico per noi rappresenta il prototipo del giocatore della Fiorentina. È cresciuto con noi e oggi è un grande professionista che sa cosa vuol dire questa maglia». Il rinnovo di Alonso «L’annuncio arriverà a giorni».

Infine lo scudetto. Cognigni ci crede «E come potrei fare diversamente? Potrei dire che la Juve, l’Inter e la Roma sono meglio di noi sapendo di non dire una bugia. Ma lo farei avendo nel cuore l’ambizione di poter far vedere alla fine chi è stato veramente il migliore».

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