Il Chievo, all’apparenza, è una contraddizione: ha vinto una sola volta in casa (il 9 novembre 2-1 contro il malridotto Cesena), ha l’attacco peggiore della serie A insieme al Torino (13 gol) ed è la squadra che fa meno possesso palla. Ma, al tempo stesso, ha perso soltanto una volta nelle ultime nove partite e come dice il suo allenatore Rolando Maran, che il 19 ottobre ha preso il posto di Eugenio Corini, «di questo passo ci salveremo». 14 punti nelle ultime 9 gare con tre vittorie e cinque pareggi sono la dimostrazione che il vento è cambiato e che la squadra ha ritrovato equilibrio, morale e una buona condizione fisica.
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Chievo, un filotto di pareggi per la salvezza. E un alleato…
Il Chievo, all’apparenza, è una contraddizione: ha vinto una sola volta in casa (il 9 novembre 2-1 contro il malridotto Cesena), ha l’attacco peggiore della serie A insieme al Torino …
Con Maran la svolta è stata netta: dopo due sconfitte iniziali con Genoa e Palermo, il Chievo è scivolato solo contro l’Inter e viene da una piccola striscia di tre risultati utili consecutivi accesa dalla vittoria nel derby con il Verona e proseguita con i pareggi contro Torino e Atalanta. Un piccolo filotto che dà ai veneti la convinzione per poter tentare l’impresa con la Fiorentina. (...)
Il portiere Bizzarri ha dato sicurezza alla difesa che conta sul gigante buono Dainelli, vecchio capitano della Fiorentina, mentre l’altro ex viola Gamberini dovrebbe partire dalla panchina. In attacco Meggiorini garantisce profondità e Paloschi, il più prolifico sotto porta con 4 reti, è lesto e implacabile dentro l’area e potrebbe avere vita facile se la difesa viola non sarà reattiva.
Paloschino, classe ’90, viene puntualmente accostato alla Fiorentina durante le sessioni di marcato: il Milan lo voleva cedere a Corvino come saldo per arrivare a Montolivo con un anno di anticipo, adesso non dispiacerebbe a Montella come alternativa del tedescone Gomez che non riesce a sbloccarsi. La verità è che il Chievo lo considera indispensabile nella lotta per la salvezza e difficilmente lo lascerà partire. I veronesi sono tre punti sopra la zona rossa, ma la situazione è fluida. Paloschi è un riferimento prezioso. Anche se il presidente Campedelli confida soprattutto nel lavoro di Maran, che ha preso la squadra all’ultimo posto e l’ha portata fuori dai guai. Il tecnico medita di affidarsi al classico 4-4-2, ma modella il suo undici in base alle caratteristiche dell’avversario. Viene facile immaginare che l’ex milanista Birsa, sino adesso al di sotto delle sue possibilità, possa partire largo a destra e diventare il trequartista che va a togliere il fiato a Pizarro, a cercare di innescare le punte e tentare il tiro da fuori. In mezzo al campo Cofie ha gamba e prova spesso la percussione centrale, mentre Hetemaj è falloso ma non rinuncia mai ad un contrasto. «Siamo in un buon momento e vogliamo continuare così. L’importante sarà non abbassare mai la guardia per non essere puniti dai viola». Una piccola squadra con un cuore grande.
Corriere Fiorentino
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