E’ un retroscena già abbastanza noto, però la Fiorentina è in posizione panoramica e – questo è il motivo per tornare sul retroscena – fra 7 partite di campionato comincerà la fase-due del mercato. Bisogna perciò avere ben presente di quando Sousa, messo di fronte alla possibilità di scegliere un attaccante funzionale al proprio gioco e ai parametri economici della società, estrasse a sorpresa il nome di Kalinic: «Fidatevi».
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Chi Sousa vince
Dalla scommessa Kalinic al nuovo peso nel mercato
La Fiorentina si fidò. E spese cinque milioni e mezzo (sei con i bonus) dopo un rapido aggancio con il Dnipro e una settimana abbondante di wrestling con le regole bancarie ucraine. Superata non senza apprensioni la burocrazia per il trasferimento di denaro al Dnipro, Kalinic traslocò dalla periferia del calcio per dimostrare – a quasi 28 anni – che ci può essere una seconda occasione per tutti. «Pur di venire da voi – chiarì l’agente del giocatore – Nikola è disponibile a ridursi l’ingaggio-base». Già s’immaginava forse che i bonus per le presenze e i gol lo avrebbero riportato in linea con lo stipendio del Dnipro, quasi un milione e mezzo netto a stagione. Un super malloppo. Più divertente però giocare in un campionato vero.
Nella fase-due del mercato la Fiorentina non cambierà il senso della sua esposizione finanziaria, non ci sarà cioè un mega investimento per sperare in risultati che nessuna super cifra può rendere scontati, ma nelle scelte sarà primaria, se non determinante, la sinergia con Paulo Sousa.
Che non solo alla luce dell’affare– Kalinic si è guadagnato una considerazione senza precedenti all’interno dell’esigentissimo pool di comando societario, un ristretto club di persone che giudica sostanza e sfumature: ora Sousa ha un credito non paragonabile a chi l’ha preceduto anche in anni meno recenti, perfino dopo fasi sportive più chic dal punto di vista della visibilità internazionale. Il suo profilo piace su più fronti, l’allenatore è considerato completo anche per come gestisce i rapporti all’esterno e a nessuno – nonostante la sovraesposizione resti sempre un fattore di rischio all’interno della Fiorentina – è sfuggito il grande merito del tecnico nella fase più bassa della credibilità societaria, cioè prima del ritiro di Moena.
L’idea della Fiorentina è quella di scegliere tre giocatori graditi a Sousa (un difensore centrale, un esterno capace di coprire le due fasi, forse un centrocampista il cui livello però dipenderà da una possibile uscita). Sarà un «mercato intelligente», si augurano in società. Intelligentissimo, secondo Sousa, se dovesse finalmente arrivare Lisandro Lopez, il centrale difensivo argentino che la scorsa estate fu richiesto con insistenza dal tecnico portoghese: il Benfica chiese una cifra improponibile, la trattativa sfumò. Ma ora Lisandro Lopez, 26 anni appena compiuti, un metro e 87 di altezza, impiegabile come difensore centrale in un contesto in cui la tecnica del possesso palla abbia un senso compiuto, è nella condizione di lasciare il Benfica per 4,5 milioni. L’allenatore gli ha concesso solo 270 minuti e molto è cambiato rispetto alla scorsa estate. Contatti in corso e comunque Sousa (in accordo con la società) ha già altre alternative.
La Nazione
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