Il Corriere Fiorentino analizza i possibili scenari europei a seconda del piazzamento finale della Fiorentina in classifica. Arrivare in Champions League sarebbe importante per motivi di prestigio, tecnici, ma anche economici. Quando va male, ma proprio male, una partecipante italiana riesce a ottenere infatti almeno 25 milioni di euro di incassi, tra premi Uefa (3,9 milioni di euro in questa stagione solo per la partecipazione), bonus legati ai risultati (550 mila euro a partita giocata, 800 mila euro a partita vinta e 400 mila euro per i pareggi), incassi dello stadio e naturalmente i diritti televisivi che rappresentano la parte più consistente della «torta» e che vengono assegnati in base all'importanza del mercato televisivo nazionale di riferimento. Infine la partecipazione certa alla Champions facilita anche le trattative rendendo, come è ovvio, più appetibile la piazza. Arrivando secondi si accede direttamente alla fase a gironi, mentre il terzo posto in campionato comporta lo scoglio dell'ultimo preliminare prima dei gironi che iniziano a settembre.
stampa
Champions ed Europa League: due mondi lontanissimi
Gli scenari e gli introiti delle competizioni per cui è in corsa la Fiorentina
Ben diversa la situazione in Europa League: chi arriva quarto dovrà disputare l'ultimo turno eliminatorio (i play off) prima dei gironi. A livello economico la quarta classificata della serie A che accede ai play off ottiene i 100 mila euro dell'iscrizione e in caso di eliminazione riceve 400 mila euro. Se invece accede ai gironi ha diritto a 1 milione e 300 mila euro a cui vanno aggiunti gli incassi dello stadio e i diritti televisivi. In caso di conquista della coppa comunque l'incasso previsto è di circa 10 milioni di euro: meno della metà del semplice accesso alla Champions. In caso di arrivo al quinto posto il club accede invece al terzo turno eliminatorio, il cui sorteggio è fissato per la fine di luglio, mentre le gare vengono giocate a cavallo tra le prime due settimane di agosto. Il che significa che gli allenatori devono modificare la preparazione estiva e anche il mercato rischia di essere condizionato dalle scadenze europee.
© RIPRODUZIONE RISERVATA