Alberto Cerruti, firma della Gazzetta dello Sport, parla di Fiorentina nel suo spazio riservato ai lettori, rispondendo proprio ad una domanda sui viola:
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Cerruti: “Borja Valero il tesoro della Fiorentina”
La firma della Gazzetta: “Doppio regista viola: Montella e lo spagnolo”
E’ vero, al di là della caduta libera del Milan, bisogna applaudire una volta di più la Fiorentina in generale e Montella in particolare. Il tecnico è il principale artefice di questo rinascimento viola, senza scordare ovviamente i meriti a monte dei dirigenti, bravissimi prima a sceglierlo e poi a garantirgli i rinforzi da lui richiesti o comunque a lui graditi. Nel calcio la vetrina è quasi sempre destinata agli attaccanti e per questo, senza nulla togliere a Pepito Rossi per usare le stesse parole del signor Mari, valgono doppio gli elogi a Borja Valero. Quando nell’estate del 2012 è arrivato in Italia, come illustre sconosciuto o quasi, è passato inosservato sia perché non aveva mai giocato in un grande club, sia perché non faceva parte del gruppo dei campioni d’Europa e del mondo. Un’anomalia davvero singolare quest’ultima, perché proprio Borja Valero nel 2004 aveva firmato il gol della vittoria nell’Europeo Under 19. L’unica spiegazione possibile, che suona come un’indiretta condanna per il nostro calcio, è il diverso livello tra i centrocampisti spagnoli e quelli italiani, perché uno come Borja Valero, riserva delle riserve di Xavi, Fabregas e Iniesta, nella nazionale di Prandelli sarebbe titolarissimo. Per la verità Del Bosque, che lo ha già fatto esordire il 4 giugno 2011 contro gli Stati Uniti, fa ancora in tempo a inserirlo tra i 23 che partiranno per il Brasile, ma nel frattempo tanto meglio per la Fiorentina che se lo può godere a tempo pieno, apprezzandone le qualità umane oltre che tecniche.
Forse è esagerato considerarlo il miglior acquisto della gestione Della Valle, ma sicuramente Borja Valero merita di stare sul podio, perché è un centrocampista completo, con uno straordinario senso tattico, un leader silenzioso capace di farsi rispettare da tutti e capace anche di segnare nei suoi frequenti inserimenti offensivi. Guarda caso proprio contro il Milan aveva realizzato il suo primo gol in serie A un anno fa, sempre in novembre e sempre a San Siro, dove sabato sera si è ripetuto, firmando un’altra vittoria. Stesso campo, stesso avversario, con la seconda rete della partita e di questo suo secondo campionato. Con un futuro tutto viola davanti, perché a 28 anni è nel pieno della maturità e soprattutto perché è già diventato un idolo, amato anche per i divertenti filmati che circolano in rete sui quali compare il figlioletto con la maglia della Fiorentina. Ovviamente non basta un grande Borja Valero per trascinare la Fiorentina al terzo posto, perché il calcio rimane un gioco di squadra. Ma al resto sta provvedendo molto bene Montella, come si è appena rivisto a San Siro, nella serata più difficile a livello psicologico per l’ingiusta squalifica di Cuadrado e a livello tecnico per le altre assenze di Gomez e Pizarro, cui si è aggiunta la precoce uscita per infortunio dell’acclamato ex Ambrosini. Oggi la Fiorentina è sesta, ma ha già affrontato Inter, Juventus e Napoli. Per quello che vale, il calendario la può aiutare a risalire, anche se la garanzia migliore per puntare alla Champions rimane il gioco, con il doppio regista: Borja Valero in campo e Montella in panchina.
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