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Su La Nazione troviamo una lunga e interessante intervista all'ex proprietario della Fiorentina Vittorio Cecchi Gori. Il tema portante non può che essere la conferenza-sfogo di Commisso: "Queste parole sulla città... mi fanno male. E lo dico io che proprio bene non sono stato trattato. Non voglio fare polemiche, dico solo forza Firenze, sempre", esordisce l'ex n°1 viola. C'è un motivo secondo lui per il quale nessun fiorentino si è mai fatto avanti per acquistare la Fiorentina è riconducibile al fallimento del 2002: "E' rimasta una scia di dubbi, incertezze e paure. Quel fallimento ha diffuso un senso di ingiustizia e potenza". Nello specifico Cecchi Gori ribadisce di essere dalla parte della ragione nella causa in corso e che presto la Cassazione di pronuncerà a riguardo.
Cecchi Gori continua commentando il calcio di oggi: "Le squadre vengono comprate per avere visibilità, la passione personale conta meno. Ci sono grandi gruppi finanziari, oppure personaggi che cercano di mettersi in mostra. Bisogna avere cuore nel calcio, i calcoli non servono". Tornando alla causa, l'imprenditore precisa che ce ne sono due in corso, tra cui quella relativa al fallimento con una richiesta di 400 milioni: "Io ho sempre pensato che quei soldi fossero della Fiorentina. Quando parlo di Firenze e della squadra mi emoziono. Alla mia età mi basta poco per vivere, mi piacerebbe rivedere in alto la mia", conclude Cecchi Gori.
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