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C’è molto Tello nelle speranze della Fiorentina

Il punto del Corriere dello Sport - Stadio sul "proiettile spagnolo", che vuole trascinare la Fiorentina in Champions League. Ed il cui futuro è nelle mani dei DV e del Barcellona

Redazione VN

Venticinque anni da compiere e già ventidue presenze in Champions League in carriera: sei gol e tre assist. Cristian Tello l'Europa che conta la conosce benissimo ed è lì che vuole trascinare la Fiorentina prima ancora che venga discussa la sua posizione di contratto.  Come riporta Il Corriere dello Sport - Stadio in edicola stamani, è lui l'uomo del mercato invernale che (con Mauro Zarate) ha inciso più di tutti: assist a Bologna per il primo gol di Federico Bernardeschi in campionato, altro passaggio vincente per il gol del momentaneo 0-1 viola firmato da Mati Fernandez, guizzo da campione vero per il suo primo centro italiano e pure rigore procurato a Roma, nella notte maledetta dell'Olimpico.

Aveva cominciato bene con il Porto, poi qualcosa si è incrinato. Per questo ha chiesto di essere ceduto e adesso che a Firenze si è integrato benissimo spera di poter regalare soddisfazioni importanti alla, che Fiorentina ha il diritto di riscatto fissato ad 8 milioni. Il Barcellona dal canto suo si è garantito il contro-riscatto a 16. La terra di mezzo è contenuta nelle 48 ore successive alla formulazione dell'intenzione dei viola e dovrà essere il club blaugrana a quantificarla, perché in caso di ritorno in Spagna nelle casse del club della famiglia Della Valle finirebbe comunque un premio di valorizzazione. Ma se lo spagnolo dovesse scegliere potrebbe anche decidere di restare a Firenze.

Non ha dimenticato i tempi vissuti con Pep Guardiola, quando l'ex tecnico della Roma lo aveva soprannominato "il proiettile" per la sua rapidità di movimento sulla fascia: da lì ha cominciato a scrivere la sua storia. Sa benissimo che da qui alla fine della stagione mancano solo dieci gare ed è in questi 900 minuti che ha davanti che vuole provare a rovesciare la prospettiva, dimostrando che sfidare l'impossibile, in fondo, fa parte della normalità.