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Castrovilli: “La 10 sarebbe un onore, a Firenze a lungo. Obiettivo Champions in meno di tre anni”

Il centrocampista viola si racconta in un'intervista su quello che è lo spogliatoio della Fiorentina e le aspirazioni di un gruppo di giovani coeso di calciatori e amici

Redazione VN

Questa mattina sulle pagine de Il Corriere dello Sport Stadio troviamo la bella intervista al centrocampista della Fiorentina Gaetano Castrovilli. Il giocatore rivelazione di questa Fiorentina si racconta tra sfera privata ed il rapporto con il resto dello spogliatoio guardando anche agli obiettivi futuri.

Castrovilli si racconta sicuro e deciso sul suo futuro a Firenze ed in maglia viola, visto anche il suo recente rinnovo di contratto per cinque anni. Vorrebbe far tornare la Fiorentina in Champions League in meno di tre anni e racconta le particolarità e le sfumature del gruppo che compone lo spogliatoio viola. Un gruppo di giovani uniti dall'intento di voler far bene con la maglia della Fiorentina per i tifosi e la città.

"Siamo un gruppo che è squadra sempre, dentro e fuori dal campo.... Siamo un gruppo ed essere squadra è una conseguenza".

Il numero otto della squadra viola racconta che la squadra è prima di tutto un gruppo di amici che si allena e si diverte insieme ad esempio con partite alla PlayStation e aperitivi per la città. Poi il ricordo dell'infortunio contro il Genoa che ha fatto preoccupare in primis la sua famiglia prima di tutti i tifosi della Fiorentina. Una famiglia a cui Castrovilli si dice legatissimo e a cui riconosce tutti i sacrifici fatti in passato per permettergli oggi di essere nel calcio che conta.

Gaetano ricorda ancora con emozione il primo gol tra i professionisti contro la squadra rossonera. E il rapporto con i tifosi? Castrovilli paragona la tifoseria viola a quella di Bari per lo stesso trasporto emozionale ed il livello di passione che si riversa in ogni tifoso. La maglia numero dieci è più un onere o un onore? "Onore, assolutamente. Sarei onorato di vestire il dieci. Anche perchè è il mio numero preferito, quello che mi ha sempre accompagnato in passato".

Il sombrero come dribbling? Ammette di usarlo spesso quando gioca perchè in totale spensieratezza. Poi l'analisi al prossimo avversario: il Milan. Le novità che ha portato mister Pioli, l'esplosione di Rebic e Ibrahimovic. Per Castrovilli Ibra è un fuoriclasse tanto quanto lo è Frank Ribery di cui sottolinea ed esalta anche la personalità del francese.

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