«ERANO in tre gli agenti attorno al ragazzo. Ho visto che uno gli teneva il collo e gli altri due gli davano dei calci dietro alle gambe per fargli piegare le ginocchia e farlo cadere a terra». Testimone di questa scena, che sarebbe avvenuta l’altra sera a Roma, è Guido Magherini, il papà di Riccardo, il 40enne morto in borgo San Frediano il tre marzo scorso mentre veniva arrestato dai carabinieri. Magherini era a Roma per un’iniziativa legata all’indagine sulla morte del figlio quando ha assistito al presunto pestaggio da parte di alcuni agenti della polizia penitenziaria. «Il ragazzo era esile, non arrivava a 50 chili — aggiunge Guido — non c’era bisogno di usare tanta forza».
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Caso Magherini, nuovo esposto al pm
«ERANO in tre gli agenti attorno al ragazzo. Ho visto che uno gli teneva il collo e gli altri due gli davano dei calci dietro alle gambe per fargli piegare …
«QUANDO è caduto a terra con la faccia sull’asfalto, mi sono avvicinato e ho cercato di capire se respirava. Poi ho urlato chiedendo di alzarlo, loro lo hanno ammanettato e mi hanno detto: ‘non siamo stati noi a ferirlo in faccia’. Non so cosa sia successo prima, per me è stato terribile, ho rivissuto quello che è successo a mio figlio».
Per la morte di Riccardo Magherini sono indagate 11 persone, 4 carabinieri e sette sanitari del 118 intervenuti quella notte. Il sostituto procuratore Luigi Bocciolini non ha ancora concluso le indagini preliminari, mancando ancora le relazioni dei medici legali e dei tossicologi.
Ieri mattina, inoltre, con l’avvocato Fabio Anselmo, Magherini ha sporto querela nei confronti di un carabiniere e di un poliziotto (quest’ultimo in servizio presso la questura di Firenze) che su Facebook avrebbero diffamato la memoria del figlio Riccardo, commentando i post del padre e definendolo “tossico”. Sui profili di entrambi gli appartenenti alle forze dell’ordine, inoltre, sarebbero comparse delle frasi inneggianti a Benito Mussolini accompagnate da relative immagini. Per questo la denuncia che è stata presentata ieri dalla famiglia Magherini è stata sporta anche per il reato di apologia del fascismo.
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