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Caos patteggiamenti, la Figc «Abete può intervenire»

I patteggiamenti sono impugnabili o no dal presidente federale? Su questo la Gazzetta dello Sport da ieri resta convinta che il patteggiamento (in base all’articolo 23 del Codice di giustizia …

Redazione VN

I patteggiamenti sono impugnabili o no dal presidente federale? Su questo la Gazzetta dello Sport da ieri resta convinta che il patteggiamento (in base all'articolo 23 del Codice di giustizia sportiva) non sia una sentenza di primo grado, ma una decisione definitiva e quindi non impugnabile. La Federcalcio è di diverso parere e sicuramente la questione farà discutere illustri giuristi, che sono pronti a scontrarsi sulla legittimità del patteggiamento alla luce del comma 3 dell'articolo 23, che lo escluderebbe in caso di pluralità di illeciti. Ma su questo ci sono precedenti dello scorso anno e soprattutto andrebbe a confliggere con l'articolo 24. Insomma, un vero caos.

Convinzioni Figc

La Federcalcio ha sicuramente valutato con i suoi esperti la questione e fonda la sua ferma convinzione sull'appellabilità sul fatto che i patteggiamenti di giovedì scorso sono frutto di un «combinato disposto degli articoli 23 e 24 del Codice di giustizia sportiva». È vero, però anche se l'articolo 24 (quello della collaborazione) non parla di «decisione non impugnabile», si dovrebbe poi sempre rifarsi al 23. Un'altra convinzione della Figc è sul «principio generale» della possibilità che l'articolo 37 comma C del Codice di giustizia sportiva riserva al presidente la possibilità di impugnare presso la Corte di giustizia federale sentenze di primo grado ritenute «inadeguate e illegittime». È verissimo che questo articolo non esclude i patteggiamenti, ma parla soltanto di sentenze dei giudici sportivi o della Disciplinare. Quindi sentenze di primo grado. L'articolo 23 è chiarissimo quando dice che il patteggiamento «chiude il procedimento nei confronti del richiedente». Dove finisce la certezza del diritto, fosse pure quello sportivo?

Sessanta giorni Certo, la Federcalcio ha sessanta giorni per decidere. Per molti in via Allegri questi scatterebbero all'emissione delle sentenze della Disciplinare al termine di questo procedimento. Meglio fare anche noi un «avviso ai naviganti»: i sessanta giorni, se fosse possibile impugnare il patteggiamento, sono scattati da giovedì. Ma siamo convinti che la Figc esaminerà a fondo la questione, quello di venerdì più che «un avviso ai naviganti» (così molti hanno letto l'agenzia della possibile impugnazione) voleva essere soltanto una testimonianza della voglia di rigore che si vuole per la vicenda calcioscommesse. Un rigore che oltre al presidente federale Giancarlo Abete ha visto in prima linea quello del Coni Gianni Petrucci e quello dell'Uefa Michel Platini. Comunque, è lecito ritenere che alla fine quei patteggiamenti non saranno impugnati.

Nessuna pressione

Abete, nell'intervallo di Italia-Russia da Zurigo, aveva sottolineato e confermato la «piena fiducia in tutti gli organi di giustizia sportiva». Non poteva quello della mattina essere un «invito» al rigore: Palazzi le richieste le aveva già preparate da tempo e la pesantezza delle richieste è soltanto l'ennesimo messaggio lanciato, questo sì, ai naviganti: pentitevi e collaborate, altrimenti dimenticatevi il calcio. Un tentativo di dire basta agli scandali e ripartire da capo.

Maurizio Galdi - La Gazzetta dello Sport