Braschi, designatore degli arbitri in scadenza come uno yogurt, è specializzato nel difendere l’indifendibile. «Gervasoni mi è piaciuto», ha fatto sapere con un dispaccio dettato a un’agenzia. L’atteggiamento ricorda quello di certi dittatori allergici alle domande e al confronto civile, ma forse è solo un’impressione. Comunque non basta. Sempre il solito Braschi racconta che, «Questi arbitri stanno disputando un campionato molto buono». A quale campionato si riferisca non lo dice, forse per pudore. Proporlo per il Tapiro d’oro è poco, sarebbe meglio chiederne le dimissioni, ma qui il discorso diventa complicato. A pretendere spiegazioni dovrebbe essere Abete che non ha potuto fare a meno di ammettere che, «per gli arbitri non è stata certamente una giornata positiva». Nel suo linguaggio significa un disastro. Ribadiamo: gli errori vanno accettati. Inammissibile invece è l’atteggiamento di chi prende alla lettera la filosofia di Nicchi e Braschi che stanno portando l’intera categoria al muro contro muro. Rancori verso i soliti giocatori, vendette contro le stesse società, l’atteggiamento dispotico, il doppiopesismo, non dovrebbero appartenere a chi fa un mestiere che impone equilibrio. Se n’è accorto anche Thohir, arrivato da appena cento giorni. Il suo commento è lapidario: «Gli arbitri non devono uccidere le partite». Appunto. Poi ci sono situazioni che sfuggono alla logica. La Fiorentina si lamenta e ha ragione: andate a rivedere gli ultimi dieci turni dell’anno scorso. Ora le quattro giornate di squalifica al mite Borja Valero puzzano di bruciato. E l’odore è ormai insopportabile. E’ chiaro che da oggi tutti dovranno fare i Gervasoni, altrimenti la corsa Champions sarà falsata. Vedremo. Il giudice sportivo, comunque, è andato oltre: solo 25 mila euro di multa alla Juve per il vergognoso striscione su Superga. Per sottolineare come il nostro calcio sia una nave con dieci, cento, mille Schettino al comando, segnaliamo invece che un tifoso del Borussia colpevole di un saluto nazista durante un minuto di raccoglimento, dovrà stare fuori dagli stadi fino al 2020. Qualcosa di serio nel calcio c’è ancora, purtroppo solo all’estero.
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Bucchioni: “Non basterebbe il Tapiro d’oro a Braschi”
Braschi, designatore degli arbitri in scadenza come uno yogurt, è specializzato nel difendere l’indifendibile. «Gervasoni mi è piaciuto», ha fatto sapere con un dispaccio dettato a un’agenzia. L’atteggiamento ricorda quello …
Enzo Bucchioni - QS
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