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Brutta ma al terzo posto. Il doppio volto viola tra sbadigli e successi

L'incipit dell'articolo di Benedetto Ferrara su Repubblica

Redazione VN

Brutto è bello. Così pare, almeno in casa Fiorentina. A Modena, contro il Carpi, un tiro in porta e un gol. Bruttino anche il gol (in mischia) dell’impietoso Babacar. Ma questo conta poco, perché il pensiero oltrepassa l’estetica e medita sull’incredibile terzo posto in classifica, che apre un dibattito semi-filosofico basato sui principi dei due saggi maestri del pallone. Diceva Zeman: «Il risultato è casuale, la prestazione no». Diceva Giovanni Trapattoni: «Sugli almanacchi restano i risultati e le classifiche, come hai giocato non se lo ricorda nessuno». Punti di vista. Opposti. Ma eterni. E quanto mai vivi, soprattutto seguendo il parere dei tifosi, pronti a dividersi. Un gioco inevitabile, addolcito da una classifica che comunque, almeno per ora, fa stare tranquilli e vivere felici, tantopiù che l’imminente sfida casalinga col Bologna aiuta a sostenere questo pensiero positivo, nonostante il gioco amorfo messo in mostra a Modena.

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