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Bojinov: “Che errore andare in Cina! I soldi non contano, ridatemi il calcio”

"La cultura e la mentalità qui sono diametralmente opposti alla nostra. Pare che abbiano iniziato ieri ad avvicinarsi al gioco"

Redazione VN

L'ex viola Valeri Bojinov ha parlato a Tuttosport della sua travagliata esperienza in Cina: "Diciamocela tutta, in Cina puoi venire a lavorare solo per un motivo, i soldi. Il resto? Stendiamo un velo pietoso. La cultura e la mentalità qui sono diametralmente opposti alla nostra. Pare che abbiano iniziato ieri ad avvicinarsi al gioco, manco fossero Pulcini. Qui il League 1 cinese (gioca nel Meizhou Kejia) tu, europeo, devi insegnare come si gioca a calcio ai tuoi compagni, come fare le diagonali e le sovrapposizioni.

Non puoi dire che non si impegnino, i cinesi, questo proprio no. Solo che ci vuole tanto tempo e tanta pazienza. A volte, però, pensi che sia tutto inutile dato che ripetono sempre gli stessi errori. Il problema è a monte: in Cina non hanno buoni maestri di calcio, non ci sono allenatori validi a plasmare i giovani.

Quella passione che ho trovato in qualsiasi altro posto del Mondo dove ho giocato qui non esiste assolutamente. I miei compagni hanno sempre la stessa espressione, sia quando scherzo con loro, che quando mi incazzo. E la lingua è un problema eccome: nell'albergo dove vivo io parla inglese solo il direttore dell'hotel. Mi tocca ogni volta ordinare il cibo a lui, gli altri non mi capiscono. Potessi tornare indietro, sono sincero, non ripeterei lo stesso errore. Qui non verrei nemmeno sotto tortura".