stampa

Bocelli: “Io interista, i derby col babbo…”

Il celebre tenore toscano: “Fiorentina squadra divertente”

Redazione VN

Ha un cuore interista ma snocciola a memoria la rosa viola del secondo scudetto: «Superchi, Rogora, Mancin, Esposito, Ferrante…». Perché la sua passione per il calcio ha la lettera maiuscola, proprio come il suo ultimo album, Passione appunto, uscito da pochi giorni e già ai primi posti delle classifiche mondiali.

Si avvicina Fiorentina-Inter, e per Andrea Bocelli, celebre tenore toscano, riemergono i ricordi legati al pallone di cuoio e a una rivalità vissuta in famiglia. «L'Inter è sempre stata la mia favorita, il calcio — ricorda — era una delle distrazioni ai tempi del collegio, quando ci ritrovavamo in camera con le radio a transistor ad ascoltare "Tutto il calcio minuto per minuto". Mio padre però aveva la fede viola e in casa fioccavano gli sfottò. Da quando lui non c'è più la Fiorentina è la mia seconda squadra. Lo sport in generale aiuta a far vivere i sentimenti, io li vivo quotidianamente con l'amico Sergio Marrai. La passione è tutto, giovedì sera a Sanremo Roberto Baggio ha pronunciato parole bellissime, la passione è l'elemento indispensabile per non sentire il sacrificio». E per Bocelli il match del Franchi sarà anche un sacrificio di emozioni. «L'Inter quest'anno ha incontrato problemi, poi si è ripresa ma adesso temo che l'infortunio di Milito possa avere una ricaduta forte sul gruppo a livello psicologico. Mi piacerebbe che la partita finisse in pareggio ma sento che non sarà così, anche perché questo risultato non servirebbe a nessuna delle due. Mi immagino una gara aperta, spesso l'esito di un incontro scaturisce da semplici occasioni, sia l'Inter che la Fiorentina possono crearne molte».

...

«Sì, il calcio è bello come gioco, mentre è brutto quello che ci ruota attorno — conclude Bocelli — i soldi annientano tutto, nella misura in cui diventano sproporzionati. Il razzismo? Non fa parte del calcio, e quei criminali che entrano negli stadi meriterebbero solo indifferenza, non intere colonne sui giornali».

Corriere Fiorentino