Bernardeschi, il fischiato speciale

Lo definiscono sereno, anzi di più, esattamente come quando spiegò che per lui sarebbe stato difficile andare alla Juve, figuriamoci, «ho la maglia viola cucita addosso». Stasera Bernardeschi si immergerà nei fischi – lo sa bene – ma l’ambiente indiavolato - scrive La Nazione - non condizionerà il numero 33 della Juve. Coerente proprio no, però Bernardeschi ha dalla sua una dote che aiuta a diventare campioni i giocatori che hanno i mezzi per il salto di qualità: non sente la pressione, o la trasforma in adrenalina. E’ impermeabile e nelle situazioni difficili conferma una freddezza che fin da quando giocava nel Pulcini ha lasciato il segno influenzando i giudizi degli allenatori. Il Federico fuggiasco da Firenze è uno che in campo si prende le responsabilità, sempre, quando invece c’è chi resta nelle retrovie, o magari proprio si nasconde. Lui ci mette la spavalderia di chi non difetta di autostima.

Come accogliere, dunque, l’evoluzione bianconera della baby produzione viola declinata a Firenze nella maglia numero 10, addirittura quella di Antognoni, Rui Costa, Baggio e Mutu? Come dimenticare il gelido addio gestito via Instagram, ciao a tutti, è stato bello, con ringraziamenti alla società e nessun accenno ai tifosi? «Indifferenza», hanno suggerito sul web i più orgogliosi. Ben sapendo che comunque in pochi li ascolteranno. Nessuno striscione comunque organizzato in curva Fiesole, al massimo potrà passare il robusto prefiltraggio qualche scritta mignon poco visibile; ululati stereo accompagneranno le giocate di Bernardeschi, ma fin qui tutto normale e previsto perfino da lui.

http://www.violanews.com/news-viola/sotto-la-10-niente-in-comune-baggio-e-bernardeschi-separati-da-un-abisso-non-solo-tecnico/