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Behrami, un dilemma, uno strappo

Era proprio necessario aspettare l’ultimo minuto utile per dire no alle speranze olimpiche di Behrami? Fa bene la Fiorentina a tutelare la parte più importante della rosa (in questo momento, …

Redazione VN

Era proprio necessario aspettare l'ultimo minuto utile per dire no alle speranze olimpiche di Behrami? Fa bene la Fiorentina a tutelare la parte più importante della rosa (in questo momento, tra l'altro, ridotta ai minimi termini), però c'è modo e modo. Soprattutto quando, come in questo caso, sono in gioco anche sentimenti importanti: Valon aveva rinunciato a una parte delle vacanze per allenarsi a Firenze in vista dei Giochi di Londra. Lui ci sperava davvero, insomma. E forse dal club viola era arrivato anche qualche segnale d'incoraggiamento. D'altronde quale atleta non sogna nella sua carriera di sgambettare sotto la fiamma olimpica? Per il ventisettenne Behrami si sarebbe trattato anche di un riconoscimento, di un'importante vetrina internazionale che come giocatore della Fiorentina non può avere, almeno per ora. 

Ma hanno avuto la meglio i timori del nuovo staff tecnico sulle condizioni fisiche del calciatore, che nell'ultima parte della stagione scorsa si è allenato poco, spesso scendendo in campo nonostante vari acciacchi. Paure legittime, certo. Ma era meglio diglielo prima, con chiarezza, evitando di far esplodere un caso a poche ore dai primi appuntamenti della stagione (venerdì e sabato ci sono le visite mediche). Valon — racconta chi gli sta vicino — è parecchio arrabbiato. Ma teme anche che dietro la decisione ci sia una strategia per metterlo sul mercato. Le offerte per lui ci sono, eccome. A partire dal Napoli e dalla Juventus: Mazzarri e Conte lo inseguono da tempo. E il discorso sul rinnovo del contratto (che scade nel 2014) non è stato ancora affrontato da Ramadani, suo nuovo procuratore, e Pradè.

Al di là delle schermaglie di mercato, ciò che più sorprende è come il rapporto tra il gladiatore del centrocampo viola e la Fiorentina si sia improvvisamente deteriorato. La scelta di impedirgli la partecipazione alle Olimpiadi, in quanto fuori quota, ci può stare: il Milan fece la stessa cosa per Kakà a Pechino quattro anni fa (allora però i Giochi cominciavano l'8 agosto) e altre società europee hanno seguito la stessa linea. Il Napoli invece — tanto per fare un esempio in senso contrario — ha dato il via libera a Cavani, il suo calciatore più importante, che per l'impegno a Londra con l'Uruguay salterà anche la finale di Supercoppa contro la Juventus.

È una questione di interessi contrastanti, nella quale pesano le esigenze delle squadre, dei singoli calciatori e delle Nazionali. Cesare Prandelli, di ritorno dagli Europei, ha chiesto più attenzione e sensibilità per gli Azzurri. Secondo lui, in parole povere, nel nostro Paese i club dovrebbero fare un passo indietro per permettere alla Nazionale di Buffon & C. di lavorare al meglio. La Svizzera di Berhami non è l'Italia. Ma per lui non fa differenza. E in fondo uno staff medico in grado di giudicare se un atleta è in condizioni o meno di gareggiare ce l'hanno anche gli elvetici...

Antonio Montanaro - Corriere Fiorentino