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Behrami, le opinioni di Albertazzi e De Magistris

Sensazioni e riflessioni dei due tifosi viola

Redazione VN

Sul Corriere Fiorentino si trovano due pareri illustri in riferimento al caso Behrami. Si tratta di Giorgio Albertazzi e Gianni De Magistris. Riportiamo le loro dichiarazioni.

GIORGIO ALBERTAZZI - «È già grave aver perso Montolivo, se diamo via anche lui, che succederebbe alla mia Fiorentina?». Giorgio Albertazzi, da sempre grande tifoso viola, non ha dubbi, cedere lo svizzero sarebbe come fare un ulteriore passo indietro: «Se la società vuole tornare a lottare per la Champions, bisogna che i giocatori migliori restino. Behrami è uno di quei calciatori che svetta sulla mediocrità, che crea un'ossatura di squadra, in campo e fuori. Dare via lui o Jovetic mi sembrerebbe una follia. Mi preoccupa questo continuo chiacchierare di cessioni, di contratti non firmati e di negazioni, come quella olimpica. Diciamola tutta, per ora la squadra non c'è e quindi sarebbe opportuno tenere di conto di chi si ha già in casa, soprattutto se ti ha dimostrato talento e professionalità. Per risolvere la questione confido in Montella. È uno sveglio, giovane, intraprendente, che sa quanto sia importante avere gente come Behrami sul terreno di battaglia. Altrimenti, sai che flop».

DE MAGISTRIS - «Ci si separa dalle mogli, figuriamoci dai giocatori». Gianni De Magistris, uno dei più grandi campioni della storia di Firenze, riesce a sdrammatizzare un caso che per i viola è diventato complicato. Ormai, a suo parere, non è più il tempo dei calciatori-bandiera e così la Fiorentina può lasciar partire Behrami: «I soldi incassati però dovranno essere reinvestiti per rinforzare la squadra e non per far cassa». Magari non sarà così semplice individuare e acquistare un giocatore che lotti e riesca ad entrare nei cuori della gente. «È vero — aggiunge De Magistris — a Firenze sono passati tanti giocatori, come ad esempio Dunga, che sono diventati idoli della tifoseria. Ma nel calcio di oggi non ci si può più innamorare di un calciatore o di un allenatore. Ormai il mondo è cambiato. E tutto sommato sono comunque convinto di un'altra cosa: andando in giro in Europa e non solo, e setacciando il mercato, si possono fare affari a cifre contenute in grado di far fare un salto di qualità alla squadra».