Ispirarsi alla Sampdoria per non far la fine della Sampdoria. Perché se Bogliasco, luogo della rifinitura viola, è il quartier generale di una squadra che la scorsa stagione è piombata inspiegabilmente in Serie B, va anche detto che ieri i blucerchiati hanno vinto fuori casa 2-1. Risultato che, replicato oggi dagli uomini di Delio Rossi, permetterebbe di chiudere forse definitivamente gli incubi in un cassetto. Con la quasi certezza di non riaprirlo più. Le speranze di ottenere tre punti fuori dal Franchi, impresa riuscita soltanto a Novara in questo campionato, passano da due recuperi dall’importanza simile ad un gol segnato. Jovetic e Behrami. Assenti in coppia nella sconfitta di Catania, assenti in coppia nella debacle interna contro la Juventus. E se le statistiche di una Fiorentina senza Jovetic sono talmente impietose da non valer nemmeno nuova menzione, il valore di Behrami va oltre quello legato al lato caratteriale e tecnico. Considerato che le caratteristiche a livello dinamico del centrocampista svizzero sono uniche nell’intera rosa viola. Non esiste un clone, e ci sta, ma nemmeno un centrocampista con peculiarità similari.
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Behrami e Jovetic, forza e talento. E rispunta Marchionni
Sarà 4-4-2: l’ordine per provare a vincere a Genova
Il confronto tra Rossi e la squadra di inizio settimana ha partorito l’ennesimo cambio di modulo, quel 4-4-2 da molti visto come il più ordinato e semplice tra gli schemi. Perché di semplicità ed ordine ha bisogno questa Fiorentina, che non può permettersi esperimenti e ricami considerata la situazione di classifica. Se Vargas può così esprimere potenza e cross sulla sinistra, e Montolivo si piazza in mezzo come consuetudine, le altre due posizioni di centrocampo hanno fatto scervellare Rossi. Servirebbero due Behrami, uno a destra ed uno in mezzo a coprire le spalle dello stesso Montolivo. Essendocene soltanto uno, la scelta dovrebbe essere la seguente. Piazzarlo al centro rispolverando sulla fascia Marchionni, assente dai titolari da tempo immemore. «Può darsi che tocchi a lui, l’importante è farsi trovare alla stazione quando passa il treno » ha detto dell’esterno Rossi. L’ipotesi di piazzare Behrami a destra con l’inserimento in mezzo di uno fra Lazzari e Kharja rimane viva, meno probabile però della prima soluzione. Proprio per dare spessore ad un reparto altrimenti facilmente perforabile senza i polmoni dello svizzero. Olivera e Ljajic non sono al meglio, hanno accusato qualche fastidio muscolare, e ieri non hanno partecipato alla partitella di rifinitura. Per questo andranno al massimo in panchina. In attacco accanto a Jovetic spazio ad Amauri, alla ricerca del gol perduto da undici mesi. Tra le riserve il solo Acosty del resto ha caratteristiche offensive e le scelte sono ridotte al lumicino. Non così in difesa. Il tecnico viola punta sull’esperienza, riporta Gamberini accanto a Natali, spedendo in panchina Nastasic. Scelta non certo punitiva, quanto dettata dalla criticità del momento. Cassani e Pasqual completano la formazione. Salvo clamorosi colpi di scena non ci sarà Andrea Della Valle, così come il presidente esecutivo Mario Cognigni ancora alle prese con i postumi dell’operazione alla caviglia.
Giovanni Sardelli - la Repubblica
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