Al quarto d'ora della ripresa Rui Costa saltò un uomo a centrocampo, passò a Heinrich, dal tedesco ad Amoroso che ascoltò il consiglio urlato dal Trap in panchina e lanciò Oliveira sulla sinistra. Lulù fece un paio di finte, alzò lo sguardo e vide che nell'area bianconera c'era lo sperduto Batistuta in mezzo a tre difensori: poteva bastare. Cross eccellente, stacco imperioso e vincente di Batigol. Fantastico. Juve battuta, Fiorentina prima in classifica, una città che vola con alla propria squadra. Era il 13 dicembre 1998 e oltre 13 anni dopo siamo sempre fermi lì, a quel successo, che è stato anche l'ultimo. Da allora sono passati cinque allenatori (Rossi è il sesto) e nessuno è più riuscito a vincere al Franchi, anche se il successo di Prandelli a Torino del marzo 2008 scalda ancora i cuori del popolo viola. Però trionfare a Firenze ha tutto un altro sapore e lo sanno bene i ragazzi degli anni '70. Vittorie in serie, con gol memorabili, come quello del diciassettenne Desolati, che nel 1973 mise a sedere Zoff con una finta e segnò il gol del successo. La Juve veniva a Firenze e perdeva: era un classico, la rivincita di Davide contro Golia. Dopo un lungo giro tra inferno (fallimento e C2) e paradiso (la Champions) siamo ritornati a quei giorni lì. Speriamo anche agli stessi risultati.
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Bati e quel gol nel ’98
Al quarto d’ora della ripresa Rui Costa saltò un uomo a centrocampo, passò a Heinrich, dal tedesco ad Amoroso…
David Guetta - Corriere Fiorentino
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