Se metti in fila gli episodi ti prende male. Anzi, malissimo. Se poi pensi a Verona ti prende pure peggio. Ma in casa Della Valle è arrivato un ordine: stop a discorsi sugli arbitri. Le parole di Pradè e quelle di Pizarro per ora possono bastare. «A meno che non sia la proprietà a dire qualcosa » soffiano i dirigenti, col cuore diviso tra rabbia che brucia ancora e ragionamenti che vanno al di là delle decisioni arbitrali distorte ai limiti del demenziale. Perché se la trattenuta di Dramè, avvenuta davanti agli occhi di arbitro e guardalinee, e il fallo su Roncaglia (c’era pure il giudice di porta a due metri) ti fanno pensare che aggiungere arbitri che se ne restano zitti rende la faccenda ancora più paradossale, poi resta il problema di una Fiorentina che non deve aggrapparsi agli alibi (per quanto giusti) ma pensare in ogni caso a essere più concreta. Da casa Fiorentina hanno fatto capire che la linea dei Della Valle questa è: pensare a vincere, anche se certi episodi fanno indubbiamente male a tutti. Perché poi un conto è parlare di fatti decisamente irritanti, un altro è entrare nel gioco della frustrazione che rischia di togliere entusiasmo a una squadra che vuole fare calcio e stupire il mondo.
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L’input dei Della Valle: “Basta arbitri, pensiamo a vincere”
Ma i tifosi si mobilitano con la Lega (COMMENTA e vota il SONDAGGIO)
Ma, per quanto questa linea sia ragionevole e abbia una sua logica, resta il fatto che Firenze non ha parlato di altro in un lunedì pieno di rancore e incredulità, tra le radio che raccontano e i tifosi che intervengono. Anche perché poi, come al solito, le tv nazionali spesso evitano di sottolineare ingiustizie che non riguardano squadre da grandissima audience. Il che lascia come sempre tutti ancora più perplessi e soli. E mentre si cercano idee per replicare ai torti subiti senza uscire dall’ambito della civiltà e della misura, c’è chi ha tirato fuori una iniziativa per far sentire la voce agli uffici della Lega. Il gruppo di Facebook “Quando Facundo Roncaglia” ha invitato i suoi 12.814 iscritti a inviare una foto (un cartellino giallo con la scritta: Firenze merita rispetto”) a un indirizzo mail della Lega calcio. Un modo intelligente per farsi sentire senza scadere nell’isteria di discussioni che vanno avanti da secoli tra i bar e le tv. Con la differenza che adesso le telecamere non nascondono più nulla e la gente si è stufata di spendere soldi per vedere partite spesso falsate. (...)
Benedetto Ferrara - La Repubblica
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