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Balotelli, sigaretta in bagno. A sgridarlo va…Niang

Se mai avessero ancora avuto una mezza idea di rifarlo, ci ha pensato direttamente il preside a dissuaderli. Adriano Galliani si presenta nella carrozza numero due con il cappello rosso …

Redazione VN

Se mai avessero ancora avuto una mezza idea di rifarlo, ci ha pensato direttamente il preside a dissuaderli. Adriano Galliani si presenta nella carrozza numero due con il cappello rosso appena donato dal capotreno calzato sulla testa (a dire il vero gli sta anche abbastanza bene) e si guarda intorno sforzandosi di restare serio. Tutto sotto controllo: cappelliere sgombre, solo qualche trolley, nessun giocatore appollaiato a dormire sul Frecciarossa 9549 diretto a Firenze. El Shaarawy regolarmente seduto davanti ad Antonini, nel salottino successivo Balotelli e Niang. Silenziosi e composti. Solo che il capotreno Galliani non è che venga preso molto sul serio: Niang gli si avvicina da dietro e gli piazza le cuffione dell'iPod sulla testa. Effetto comico assicurato, anche perché l'a.d. rossonero sta al gioco volentieri. «Meglio fare queste cose piuttosto che montare sulle cappelliere», dice fra le risate di tutta la carrozza. «Preferisco il treno all'aereo, fa più gita scolastica».

Marcatura stretta Effettivamente l'impressione è quella. L'umore è alto ma questo non significa che la squadra non sia concentrata. «Questo cappello mi piace perché è rosso e nero», sorride Galliani, che poi lo consegna ufficialmente a Niang. Se lo mette in testa anche lui, ma rispetto all'a.d. non è minimamente credibile.

M'Baye è una sorta di luogotenente, e di lì a poco dovrà farsi ambasciatore del suo amministratore delegato perché arriva il capotreno — quello vero — che fa a Galliani: «Mi sa che bisogna tirare le orecchie a Balotelli. Ha fumato in bagno». Ahia, questa è un'altra cosa che in treno non si può fare. Non ci sono i rilevatori di fumo come in aereo, ma bastano gli occhi di un controllore. Galliani si fa serio per un attimo: «Vuol dire che lo multeremo». Comunque la balotellata è di lieve entità, e così il buonumore torna subito: «Niang, tu che sei un bravo figliolo, vai a dire al tuo amico Mario che sta per beccarsi una multa». Poi telefona a Raiola: «Mino guarda che il tuo ragazzo stava fumando nella toilette del treno». Sorride: «Io e Mino lo marchiamo stretto, strettissimo...».

Star Più o meno come hanno fatto un centinaio di tifosi e curiosi quando Mario si è presentato in stazione Centrale a Milano intorno alle cinque di ieri pomeriggio col resto della squadra. Foto ricordo e richieste di autografi grosso modo per tutti, ma quando è arrivato lui — divisa sociale senza giacca, cappellino da baseball nero borchiato e solite supercuffie rosso fuoco —, la stazione si è praticamente paralizzata per un paio di minuti. Nel salire la scalinata che porta ai binari ha avuto bisogno di un cordone di quattro persone, fra bodyguard del Milan e agenti di polizia, per essere «protetto» dall'assalto dei tifosi. La star della stazione. «Dai Mario, faccene due a Firenze», è stato l'invito più gettonato. Anche Boateng si è presentato con un cappellino da baseball nero, ma nel suo caso nascondeva sotto una sorpresa: Prince ha deciso di farsi biondo platino. Chiarissimo sui lati, dove è rasato, mentre la cresta è più giallognola. Una novità che risale a ieri, quando il Boa si è presentato così a Milanello per la rifinitura. Dopo le creste anche le tinte (ci aveva già provato Muntari, ma era durata poco): Berlusconi dovrà mettersi il cuore in pace.

La Gazzetta dello Sport