Un fiorentino contro la Fiorentina. Nato a Reggello 54 anni fa, Franco Baldini, l’anti-Moggi per eccellenza, è il manager (silenzioso) del Tottenham dall’estate 2013. Per uno scherzo del destino domani sera sfiderà la squadra del cuore e due vecchie conoscenze come Daniele Pradè e Vincenzo Montella, con cui in questi mesi non sono mancati contatti telefonici.
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Baldini, il fiorentino del Tottenham (e una vigilia piena di sms)
Un fiorentino contro la Fiorentina. Nato a Reggello 54 anni fa, Franco Baldini, l’anti-Moggi per eccellenza, è il manager (silenzioso) del Tottenham dall’estate 2013. Per uno scherzo del destino domani …
Chi lo conosce bene giura che al momento del sorteggio fosse tutt’altro che contento, perché (al di là delle questioni di cuore) la Fiorentina è una delle squadre che gli piace di più, soprattutto per una mentalità che la spinge a giocare a viso aperto contro chiunque. (...)
Baldini infatti non parla alla stampa da oltre 18 mesi. Un record assoluto che gli permette di vivere lontano dalle polemiche e continuare nell’ostinata ricerca di talenti in tutto il mondo. Appassionato d’arte, di pittura, libri e letteratura, Baldini conserva un legame forte con la sua Reggello. Alle pendici di Vallombrosa infatti vive la mamma, mentre il babbo è scomparso da pochi mesi: motivo in più per tornare in Italia (almeno una volta ogni tre-quattro settimane) e passare un po’ di tempo con la madre. A Reggello tra l’altro è diventato proprietario del teatro Excelsior, dove un anno fa è riuscito a far esibire il suo grande amico Francesco De Grogori. Il legame con la sua terra non l’ha mai perso, nel 2008 in tanti lo ricordano a una partita di beneficienza in memoria dell’ex vicesindaco Graziano Grazzini. Giocò (lui che fu centrocampista della Sangiovannese) insieme agli amici Vialli, Prandelli, Tancredi, Cabrini e contro il premier Matteo Renzi, allora presidente della Provincia. Separato da tempo, Baldini ha due figli (di cui uno, Mattia, lavora come osservatore della Sampdoria) e in cuor suo coltiva un’altra grande passione: l’Africa.
Il suo amico Nicola Caricola (difensore di Genoa e Juve) vive a Capetown e a forza di andare in Sudafrica a trovarlo, anche il dg del Tottenham si è innamorato di quei paesaggi. Un giorno magari ci tornerà a vivere per davvero, adesso però vuole vincere la sfida con se stesso e portare gli Spurs più in alto possibile. Dopo essersene andato, Villas Boas lo ha accusato di essere il colpevole del fallimento del Tottenham: a suo dire infatti, i 100 milioni ricavati da Bale non sarebbero stati reinvestiti al meglio sul mercato.
In effetti i vari Soldado, Paulinho e Stambouli sono soltanto panchinari di lusso, in compenso però l’esplosione di gioielli come Kane e Mason hanno fatto cambiare rotta e risalire la classifica. Come la Fiorentina insomma, la squadra di Pochettino ha il morale alto: a proposito di mondo viola, Baldini lo sfiorò qualche anno fa. I contatti coi Della Valle ci furono eccome, ma poi la cosa non si concluse e ognuno andò per la sua strada. Fu lui nell’estate del 2000 a strappare Batistuta a Cecchi Gori: lo portò a Roma dove, con Totti e Montella, stravinse lo scudetto. A Reggello, gli amici di sempre non gliel’hanno mai perdonata, anche se il crac in tribunale di qualche mese dopo fece capire a tutti che con Batigol o senza, la storia viola aveva un finale già scritto. Di quella Roma faceva parte anche Daniele Pradè che a Baldini ha rubato i segreti su come gestire lo spogliatoio e sulla ricerca dei talenti. Tra Baldini e Montella poi il rapporto è rimasto solido nel tempo. Dal giorno del sorteggio, tra telefonate e sms, c’è stata più volte l’occasione per tornare sulla doppia sfida europea. Domani sera comunque Baldini sarà in tribuna. Ma fosse per lui guarderebbe la partita il più lontano possibile dal suo presidente Daniel Levy, da Della Valle e dalle telecamere. In ogni caso non ci sarà modo di strappargli una dichiarazione. Perché lui, Franco Baldini, lontano dalla ribalta ci vive benissimo.
Corriere Fiorentino
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